Stop a stereotipi nei libri di testo, proposta di legge targata Pezzopane

14 ottobre 2020 | 17:25
Share0
Stop a stereotipi nei libri di testo, proposta di legge targata Pezzopane

Stereotipi e discriminazioni nei libri di testo, la proposta di legge per una scuola inclusiva

La mamma in cucina e il papà sulla poltrona in attesa che il pranzo venga servito, bambini che giocano a calcio e bambine che giocano a “farsi belle”, bimbi di colore “scuri perché sporchi”, genitori “più felici” se il figlio nasce maschio… il catalogo degli stereotipi (quando va bene) nei libri di testo, soprattutto quelli dedicati agli alunni più piccoli, è ampio e variegato. Per porre un freno a quelle che sembrano proposte didattiche dell’anteguerra, ma evidentemente hanno raggiunto tranquillamente il 2020, la proposta della deputata aquilana del PD, Stefania Pezzopane.

“L’obiettivo della proposta di legge – spiega la deputata dem a IlCapoluogo.it – è debellare ogni forma di discriminazione di genere e di razzismo che purtroppo è ancora presente nel sistema scolastico e può avere riflessi nei comportamenti. Quindi lo scopo è quello di correggere una didattica che non rispetta anche il principio della Costituzione che impone di rimuovere ogni causa di discriminazione. La proposta è nata dal constatare che nei libri di testo e nel flusso di informazioni per l’infanzia molto spesso sono proposti degli stereotipi e cliché comportamentali, dell’uomo che lavora e la donna fa la casalinga, l’uomo rude e la donna che piange, l’uomo che viene servito e la donna che serve e tutta una serie di stereotipi che nel 2020 non hanno ragione di esistere e che però contribuiscono a un certa cultura che poi produce discriminazione e odio di genere”.

Da qui la prosposta per affidare al Ministero dell’Istruzione indirizzi volti “a rimuovere queste discriminazioni dai libri di testo, proponendo anche un piano per l’educazione socio-affettiva e di genere, con strumenti di didattica adeguati”.

La proposta di legge andrà quindi nelle commissioni di competenza per l’iter legislativo, per il quale la deputata del PD si ottimista: “C’è molta attenzione su questo tema, il ministro per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, ha dato segnali positivi in questo senso; d’altra parte è una proposta che non necessita di particolari coperture finanziarie”.