Covid L’Aquila, boom di casi tra i giovani: finiti i posti al San Salvatore

15 ottobre 2020 | 17:21
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Covid L’Aquila, boom di casi tra i giovani: finiti i posti al San Salvatore

Ospedale San Salvatore, Grimaldi: “Arrivano richieste da tutta la regione, ma non possiamo più soddisfarle. Contagi in aumento: preoccupano i giovani asintomatici”.

203 contagi è il numero preoccupante del bollettino regionale di oggi, giovedì 15 ottobre. L’aumento di contagi era stato ampiamente previsto in Abruzzo. Non è stato possibile, però, trovare il modo di rispondere al ‘ritorno’ dell’emergenza. Intanto sono 22 i ricoveri Covid al San Salvatore; una paziente arriva dalla Rsa Don Orione di Avezzano, dove si è creato un focolaio di 103 positivi, tra ospiti e personale.”Il reparto è saturo – spiega il dottorGrimaldi alla redazione del Capoluogo – Domenica ci siamo ritrovati ad avere tante richieste di ricoveri, da tutta la regione, senza avere più un posto a disposizione. La situazione è peggiorata gradualmente”.

Covid19, molti casi tra i giovani

Rispetto a 10 giorni fa, quando Il Capoluogo aveva fatto il punto sul fronte Covid con il dottor Grimaldi, ad oggi i contagi sono andati incontro ad un aumento importante. Non solo. “Abbiamo riscontrato un elevato numero di positivi tra i giovani, soprattutto nella fascia d’età che va dai 20 ai 30 anni. Un fattore che ci preoccupa, considerando che proprio questi giovani possono, in qualche modo, essere super diffusori di contagio. Soprattutto se asintomatici“.

Numerosi i casi di giovani che sono risultati positivi ma asintomatici, appunto, la cui positività ha portato a contagi di familiari e contatti, in particolare quei parenti di età avanzata. “È normale che i giovani hanno maggiori possibilità di superare la malattia, per quanto riguarda, invece, pazienti anziani o comunque adulti, specie se in presenza di patologie pregresse, la situazione è più delicata. E questo è un problema”.

Covid19 e i messaggi sbagliati

La Provincia dell’Aquila, oggi sembra non essere più quella terra vergine, relativamente risparmiata, nei numeri, dalla pandemia. Spesso volano del contagio sono stati proprio numerosi giovani asintomatici. “Sicuramente non hanno aiutato molti dei messaggi che sono passati, anche da parte di virologi. Ci sono stati cattivi maestri. Gente che, in maniera un po’ avventata, ha dato per morta un’epidemia che non si è mai fermata. Basti pensare, ad esempio, che il nostro reparto Covid non ha mai chiuso. C’è sempre stato qualche caso positivo ricoverato nel nostro ospedale. Ovviamente, però, c’è stata una vera e propria ripartenza veloce, sul rialzo dei contagi, da prima di Ferragosto in poi“.

“Occorre tornare alle abitudini di prima. Quindi: indossiamo la mascherinaa, manteniamo sempre il distanziamento sociale. Evitiamo soprattutto in questa fase i contatti sociali. Cerchiamo di invertire la rotta, altrimenti la crescita dei casi Covid sarà esponenziale”, precisa Grimaldi.

Covid19, i rischi della stagione fredda

“Ricordiamo che nella prima fase si andava verso condizioni più favorevoli a scongiurare il rischio contagio. Ci avviavamo alla primavera e i rapporti sociali si svolgevano per gran parte all’aperto. Ora, però, ci avviamo verso l’inverno: la socialità avverrà all’interno di locali chiusi.Ed è qui che la diffusione del virus è più facile. Dobbiamo essere responsabili, per il bene di tutti e per evitare nuove misure drastiche”, avverte il dottor Grimaldi.