Emergenza trasporti

Covid e trasporti, TUA: Dad e smart working per evitare sovraffollamento

Sovraffollamento sui mezzi, la replica di Tua. "Non si può aumentare ancora il numero di bus, il mercato è in tilt. Si può aiutare a decongestionare il flusso di utenti con nuove organizzazioni a scuola e lavoro".

Distanziamento, mascherine e lavaggio accurato delle mani, più volte possibile. La lunga lista delle precauzioni può risultare vana se poi, sui mezzi di trasporto pubblico, si creano situazioni di sovraffollamento. TUA, però, non ci sta: “Impossibile procurare ulteriori mezzi. Possibili soluzioni sarebbero didattica a distanza e smart working”.

Questa la comunicazione inviata alla stampa dall’azienda di trasporto unico abruzzese. “Per garantire in sicurezza il trasporto dell’utenza, rispetto alle attuali norme in vigore (e a maggior ragione se fossero più restrittive) esistono due possibilità: una impraticabile una praticabile.

Ci si chiede di aumentare il numero di autobus. 

Il mercato è saturo…..eventuali ordini (che sarebbero comunque follia) non potrebbero essere evasi in tempo utile per affrontare qui e ora l’emergenza (tutte le Regioni hanno lo stesso problema).

Sul mercato parallelo di vettori privati un bando TUA ha reperito sessantacinque autobus aggiuntivi (la totalità di quelli messi a disposizione) di cui quarantacinque già attualmente utilizzati. Dunque, e senza aggiungere altre considerazioni di natura economica, l’ipotesi avanzata non è percorribile.

Viceversa, la rimodulazione degli orari di afflusso e deflusso, non comporterebbe costi e presupporrebbe “soltanto” nuove modalità organizzative (per altro temporanee).

Gli orari possono tornare come prima, gli autobus acquistati non sono restituibili!

Se la didattica a distanza può avere possibili controindicazioni, il non auspicabile assembramento alle fermate ha controindicazioni certe.

Con la restrizione del numero dei trasportati, in Abruzzo potrebbero esserci 25.000 utenti non garantiti dal TPL! A ciò si dovrebbe aggiungere la necessità dei controlli che non possono essere in capo alle società di trasporto, (controlli su: uso o il non uso delle mascherine, sanzioni connesse ad attività non conformi alle previsioni di legge) e che devono restare in capo agli enti locali e forze dell’ordine.

Ci eravamo permessi, con largo anticipo, di proporre l’utilizzo della Protezione Civile per tale compito, evitando di stornare le forze dell’ordine da compiti di presidio territoriale. Ad oggi sembra che tale scelta non sia stata opzionata. Rimane il fatto che un operatore del TPL non ha titolo giuridico per muovere addebiti in tal senso. Un ulteriore problema che avrebbe costi non ancora quantificati.

Uffici in parte in smart working, scuole con orari diluiti e, laddove possibile, didattica a distanza aiuterebbero a decongestionare e diluire la presenza simultanea degli utenti del TPL.

Con il contributo di tutti e senza asserragliarsi a difesa del proprio “cortile”, ce la si può fare!

leggi anche
coronavirus mascherina
Attualita'
Emergenza Covid 19, arriva il nuovo Dpcm: ipotesi coprifuoco
scuola
Covid 19 e scuole
Covid 19 e scuole, in forse il rientro in presenza per le superiori