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Covid 19, scuola in quarantena a Paganica e nessun tampone: “Abbandonati dalla Asl”

Covid 19 L'Aquila, 40 alunni della scuola di Paganica in quarantena. Genitori e insegnanti: "Dimenticati dalla Asl".

40 bambini e insegnanti in quarantena causa Covid dall’8 ottobre e “abbandonati” dalla Asl senza un tampone o informazioni.

Questa la situazione di alcuni insegnanti e bambini della scuola primaria di Paganica, a casa da più di 10 giorni dopo alcune positività al Covid registrate nel plesso e senza alcun supporto da parte della Asl che dopo questo periodo di tempo ancora non li chiamati per fare il tampone.

Tantissimi i genitori che hanno segnalato la situazione alla redazione del Capoluogo, insieme alle insegnanti dei loro figli.

“Siamo esasperati – dice un genitore – la Asl è scomparsa e noi non sappiamo cosa succederà. Ancora non ci è dato sapere se e quando faremo il tampone. Il dato di fatto è che 40 ragazzini sono a casa, non ci sono sintomi ma nessuno si è preoccupato nemmeno di sapere la temperatura“.

Secondo quanto riferito, la Asl avrebbe chiamato solo i primi giorni per poi “dimenticarli”.

“Stiamo brancolando nel buio, abbandonati a noi stessi e con una serie di difficoltà da affrontare ogni giorno. Non tutti i genitori possono prendersi permessi e rischiamo di perdere il lavoro anche perchè, trattandosi di isolamento, non possiamo chiamare nessun parente o una baby sitter per aiutarci. Stanno perdendo giorni di scuola dopo un anno già difficile alle prese con la dad”, è lo sfogo di una mamma.

“La pediatra – aggiunge un’altra – non se la prende la responsabilità di farli rientrare a scuola senza tampone, come è giusto che sia. Così facendo però rischiamo di dover stare a casa un altro mese in attesa del risultato”.

“È normale questa assenza nelle istituzioni preposte quando si tratta di bambini? – dice un papà – Ci hanno lasciati nel caos più totale. La cosa che urta è proprio la mancanza di responsabilità registrata e palese, intanto i nostri figli perdono giorni di scuola. Non sappiamo se dobbiamo fare il tampone e quando e le ordinanze cambiano a rotazione. Nella mia famiglia nessuno di noi ha manifestato sintomi di alcun tipo e intanto aspettiamo senza sapere cosa fare”.

Stessa situazione anche per il corpo docente in quarantena.

“La cosa sta sfuggendo un po’ di mano, anche la gestione di questa nuova emergenza Covid è lacunosa in molti punti”, spiega al Capoluogo un’insegnante della primaria a casa da 11 giorni.

“Siamo a casa dall’8 ottobre, con una mail siamo venuti a conoscenza della positività dell’alunno e la dirigente ci ha messo in quarantena tramite direttiva Asl. Il giorno dopo il dipartimento di prevenzione ci ha telefonato per sapere l’ultimo contatto con il bambino e mi ha informata che mi avrebbero monitorato sintomi e temperatura”.

Una procedura che a quanto pare è durata solo 2 giorni.

“A oggi, dopo 11 giorni di quarantena, ho ricevuto 2 sole telefonate per la temperatura dopo, il quinto giorno è saltato e non ho sentito più nessuno. In teoria potrei tornare a scuola con un solo tampone negativo visto anche il nuovo decreto ma nessuno mi fa sapere nulla”.

“A oggi non ho ricevuto nessuna convocazione, nemmeno una mail. Da mercoledì ho provato a contattare la Asl per un altro motivo perché ci sono stati problemi anche a scuola di mia figlia e non mi hanno saputo dire qualcosa sulla mia situazione. Al numero non risponde nessuno o è occupato, dalla direzione della Asl ho ricevuto altri recapiti ma anche qui la comunicazione è assente”.

“Il mio medico di base mi ha già anticipato che senza tampone devo rimanere a casa. Qualora fossi un’asintomatica io ho già messo a rischio la mia famiglia: non abbiamo contatti ma dobbiamo vivere sotto lo stesso tetto perchè solo questo abbiamo. Igienizziamo tutto ma non abbiamo 2 bagni, quindi il distanziamento c’è ma è limitato dalla necessità. È un caos a cui si deve porre rimedio: ne va della scuola e della scolarizzazione dei bambini ma non solo. Qui c’è in ballo la serenità di tutti e il loro presente, già messo. dura prova da questa situazione”, conclude.

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