Emergenza Covid 19 e fotografi: “I lavori di una stagione cancellati”

22 ottobre 2020 | 07:04
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Emergenza Covid 19 e fotografi: “I lavori di una stagione cancellati”

Fotografi in crisi a causa del Covid: “Una stagione da dimenticare”.

Matrimoni, battesimi, feste di laurea, diciottesimi compleanni, gare sportive, saggi di danza. Eventi sociali che sono stati cancellati per mesi, a causa delle restrizioni. Dopo aver lavorato un po’ d’estate, seppure in forma ridotta e tra mille difficoltà, con la nuova impennata dei contagi è arrivata la mazzata “finale”.

Il Covid 19 ha inflitto un duro colpo ai fotografi. Eventi annullati e soldi già investiti per stare al passo con la tecnologia e le attrezzature. Adesso, dopo le nuove restrizioni, la ripresa sembra essere sempre più lenta e le spese fisse restano.

Matrimoni saltati causa Covid, in fumo miliardi di euro

Senza voler minimizzare il problema sanitario e ciò che si sta creando intorno ad esso, è interessante osservare come questa pandemia si stia ripercuotendo anche nella fotografia.

“Il settore della fotografia  sta vivendo una crisi come forse mai accaduto”, dice al Capoluogo il fotografo pescarese Giacomo Barbarossa.

giacomo Barbarossa
Santo Stefano di Sessanio

(Uno scatto di un matrimonio a Santo Stefano di Sessanio realizzato da Giacomo Barbarossa)

“I matrimoni sono stati di nuovo posticipati e si parla del 2021 come data utile. Se non dovessero esserci altri problemi posso stare tranquillo per la prossima stagione. Per ora mi sto attrezzando come posso, mi godo la famiglia e mi occupo di shooting, facendo quei servizi che prima magari venivano messi da parte per via degli eventi”.

“Siamo tutti sulla stessa barca: gli aiuti ricevuti sono quasi zero e relegati allo scorso marzo e aprile. Abbiamo dei colleghi che si sono fatti promotori della nostra situazioni sui tavoli regionali, cosa dire? Speriamo di ottenere qualcosa”.

“Per ora possiamo solo sperare in un nuovo corso durante il 2021. Noi siamo i responsabili dei ricordi di quello che è considerato ‘il giorno più bello’, è comprensibile che si stia scegliendo di rinviarlo: le restrizioni sugli invitati, sui contatti e l’uso della mascherina non collimano con l’atmosfera d’amore e di festa che si respira in quel giorno”.

“Sono abbastanza ottimista, la vita va avanti. Dobbiamo semplicemente abituarci e capire che con questo virus dobbiamo in qualche modo imparare a convivere”, conclude.

“Aspetto che la situazione migliori, intanto ho ripreso l’attività di papà”: Roberto Grillo

roberto grillo

In attesa che la situazione migliori e che si possa tornare a festeggiare eventi come i matrimoni in tutta tranquillità, il noto fotografo aquilano Roberto Grillo ha approfittato del momento per riprendere l’attività storica del padre, lo storico corniciaio Claudio, “il mago delle cornici”, che ha deciso dopo 70 anni di ininterrotta attività di andare in pensione.

“Non è un passatempo o un diversivo – spiega Roberto Grillo al Capoluogo – era già  deciso che non avrei lasciato indietro l’attività di mio padre e di mio zio.  Ho voluto portare avanti questa tradizione delle cornici anche per riscoprire uno di quei lavori artigianali che si fanno oggi come allora, affinché non andasse perduto un bagaglio di ricordi ed esperienze. Per mio padre è stata una grande gioia e soprattutto mi aiuta moltissimo facendo una sorta di ‘controllo qualità’ a fine lavoro”.

Per quanto riguarda la sua professione invece, il momento è davvero critico. “Il settore wedding a causa del Covid 19 ha visto andare in fumo miliardi di euro in pochi mesi e noi fotografi ‘matrimonialisti’ ci siamo dentro. In Abruzzo c’è una cultura del giorno ‘del si’ improntata alla festa, alla condivisione. Impensabile fare tutto ciò con soli 30 invitati, partendo dal presupposto che resistono da noi famiglie ancora molto numerose”.

“Abbiamo avuto anche posticipi su posticipi, perchè chi aveva deciso di convolare a nozze in primavera ha rinviato all’autunno e la nuova impennata dei contagi ha impedito di poter coronare questo sogno. I numeri parlano chiaro, rispetto al lavoro del 2019 quest’anno gli eventi sono quasi a zero e le spese ci sono comunque per la manutenzione delle attrezzature e l’acquisto di nuove”.

Ma Roberto non sta ad aspettare e ha già il piano B: “Ho un sogno nel cassetto che sto per realizzare, un grande progetto anche per la mia città che spero di poter presto condividere con tutti. Il mio lavoro principale è e resterà sempre la fotografia”.

“Continuo a concentrarmi su me stesso, sto investendo sulla comunicazione sempre nel settore matrimoni perchè comunque ricominceremo, bisogna solo avere pazienza. Non dobbiamo lasciarci andare e non dobbiamo avere paura, in qualche modo sicuramente ne usciremo!”, conclude.

Anche Stefano Pettine, fotografo aquilano da generazioni, è dello stesso avviso: “Dobbiamo avere pazienza e aspettare che passi anche questa seconda ondata del virus. Purtroppo il settore degli eventi ne esce penalizzato ma era nelle cose, l’emergenza sanitaria ha comunque la priorità su ogni cosa”, spiega al Capoluogo.

Stefano Pettine

“I matrimoni sono stati posticipati all’anno prossimo, siamo riusciti a fare quelli di questa estate e qualcuno che aveva deciso da prima di sposarsi tra settembre e i primi di ottobre. Il tetto massimo degli invitati limita molto ma si tratta di una cosa temporanea che comunque ha spiazzato gli sposi”.

“Non serve ora fare previsioni, il 2020 è andato così, per tutta la categoria ma non solo. Una situazione tragica che ci vede tutti più o meno nella stessa condizione: non si possono fare pronostici ma seguire l’andamento dei contagi e stare attenti”.

Ovviamente anche per Stefano Pettine le spese non mancano perchè, “Se non c’è l’evento comunque devi rimanere al passo. Le nostre sono attrezzature delicate e costose che vanno cambiate e rinnovate con una certa ciclicità. Nel settore della fotografia la tecnologia cambia in una maniera rapidissima e devi comprare cose nuove se vuoi stare sul mercato”.

Anche Pettine in attesa di riprendere i matrimoni non è rimasto ad aspettare: “Messi da parte gli eventi, faccio foto di famiglia ed engagement, cose che richiedono solo la partecipazione degli interessati e che consentono di continuare a lavorare in estrema sicurezza”.

“Aiuti da parte dello Stato? Per ora non abbiamo visto nulla, di nessun genere. Siamo fotografi e facciamo questo da sempre, il mercato locale non aiuta a ‘reinventarsi’ senza abbandonare il mestiere: in una grande città le scelte possono essere diverse. Noi aspettiamo, dopotutto siamo usciti da un terremoto e sicuramente verremo fuori anche dalla pandemia”, conclude.

(La foto allegata all’articolo è stata realizzata dal fotografo Stefano Pettine durante uno dei matrimoni “al tempo del Covid”).