L'emergenza

Covid19 L’Aquila, Biondi: No alla psicosi, rafforzeremo la medicina del territorio

Covid19 a L'Aquila, Biondi sull'emergenza dopo l'aumento dei casi in provincia: "Rafforzeremo la medicina del territorio. Ipotesi Dad per alcune classi delle superiori".

Covid19 a L’Aquila, Biondi sull’emergenza dopo l’impennata dei casi in provincia: “Rafforzeremo la medicina del territorio: più prevenzione e corretta comunicazione. Ipotesi Dad per alcune classi delle superiori”.

L’AQUILA – Prima il tavolo del Comitato ristretto dei sindaci, poi il confronto con gli organi amministrativi regionali. Verifica, monitoraggio dati e controllo sulla situazione Covid19 a L’Aquila e provincia. “Evitiamo la psicosi, inutile la corsa al tampone. Va fatta chiarezza sulle misure previste dal sistema sanitario nazionale”, precisa il sindaco Biondi.

“Con i rappresentanti regionali del territorio aquilano abbiamo condiviso la necessità di fare fronte comune per costituire un baluardo a difesa della città dell’Aquila. Faremo un appello alle Regioni, alle Istituzioni e all’Azienda Sanitaria Locale per rafforzare la medicina del territorio, che includa tutte le unità territoriali della provincia. Chiederemo un’implementazione al personale impiegato nelle strutture sanitarie che stanno combattendo l’emergenza sanitaria. L’appello è rivolto, però, anche alla città: rispettate le regole“.

Intanto “è allo studio un piano di sostegno alle attività economiche cittadine, che, temiamo, vadano incontro ad un periodo di grossa difficoltà”, precisa il primo cittadino.

Covid19 L’Aquila, questione scuole

“Attenderemo l’andamento epidemiologico delle giornate di venerdì e sabato, 23 e 24 ottobre, per decidere, poi, nel fine settimana, eventuali misure da adottare per i ragazzi delle ultime classi delle superiori. Potrebbero scattare lezioni di didattica a distanza a turni. Così da evitare situazioni di assembramento alle fermate dei bus e all’ingresso degli istituti scolastici”.

L’Aquila, Covid19 e comunicazione: Biondi fa chiarezza

“Informazioni precise e corrette, sulle misure da adottare in ogni singolo caso legato al Covid19, sono necessarie per evitare la rincorsa al tampone e ai test fai da te. Partiamo da isolamento e quarantena, deve essere chiaro che si tratta di due cose diverse“.

“L’isolamento si riferisce – lo specifica una circolare del Ministero della Salute del 12 ottobre scorso – ai casi di positività conclamata positivi al Covid, mentre la quarantena è la restrizione applicata alle persone sospettate di avere avuto contatti stretti con un soggetto positivo.

“I casi positivi asintomatici hanno l’obbligo, quindi, di restare in isolamento per un periodo di 10 giorni dalla comparsa della positività, al termine del quale viene effettuato un test molecolare. L’isolamento finirà quando il test risulterà negativo. Per i casi positivi sintomatici deve trascorrere un periodo di isolamento di 10 giorni dalla comparsa dei sintomi, accompagnato – anche in questo caso – dall’effettuazione di un test molecolare, con riscontro negativo, per far sì che termini l’isolamento. Test che va effettuato dopo almeno tre giorni dall’assenza totale di sintomi riconducibili al Covid19“.

“Ci sono poi i casi positivi a lungo termine, cioè coloro che non si negativizzano in un tempo ridotto. Questi casi, in assenza di sintomatologia, possono interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi, purché ci sia assenza di sintomi da almeno una settimana”. Ovviamente i criteri possono essere poi modificati dalle autorità sanitarie, considerato lo stato immunitario delle persone interessate dal provvedimento.

Infine, “i contatti stretti di casi positivi devono osservare un periodo di quarantena di 14 giorni dall’ultima esposizione al caso (cioè dall’ultimo contatto con il positivo), che si può interrompere al termine delle due settimane anche senza effettuare un tampone, oppure devono sottoposti ad un periodo di quarantena di 10 giorni ed effettuare poi un test antigienico o molecolare, con riscontro negativo, fatto il decimo giorno di quarantena”.

Non è prevista quarantena, né test diagnostico per una persona che è stata a contatto con un soggetto a sua volta contatto stretto di un caso positivo. 

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