Economia

Decreto ristori, primi pagamenti a metà novembre: quanto spetta a bar, ristoranti e palestre

Decreto ristori, tutti gli interventi economici in favore delle attività che sono state chiuse totalmente o parzialmente con l'ultimo Dpcm. Ai ristoranti da 5mila euro a 25mila euro, credito d'imposta su affitti commerciali.

Decreto ristori, tutti gli interventi economici in favore delle attività che sono state chiuse totalmente o parzialmente con l’ultimo Dpcm. Ai ristoranti da 5mila euro a 25mila euro, credito d’imposta su affitti commerciali.

32 gli articoli che compongono il decreto ristori, messo a punto per elaborare un pacchetto di aiuti per tutte le attività economiche fortemente messe in difficoltà, se non costrette a chiudere, dai provvedimenti dell’ultimo Dpcm per contrastare il contagio da Covid19.

Decreto ristori, le cifre

Il decreto ristori è stato presentato dai rappresentanti del governo, Conte, Gualtieri e Patuanelli in conferenza stampa dopo l’ok del Cdm. “Si tratta di un decreto che mobilita una massa consistente di risorse, si tratta per la precisione 5,4 miliardi di indebitamento netto, 6,2 miliardi in termini di saldo netto da finanziare”, spiega il titolare del Mef. Si va dal fondo da 30 milioni per far sì che medici di base e pediatri possano effettuare i tamponi antigenici rapidi alle misure per la didattica a distanza, dai rimborsi per gli spettacoli dal vivo ai fondi per il sostegno delle associazioni e società sportive dilettantistiche. Previste poi altre 6 settimane di Cig Covid-19 e il blocco licenziamenti fino al 31 gennaio.

Nel decreto previsto anche lo stop ai pignoramenti immobiliari fino a fine anno, sospesi a novembre i contributi per i lavoratori delle aziende interessate dal Dpcm e due nuove mensilità di Reddito di emergenza. Confermata l’abolizione del versamento della seconda rata dell’Imu, in scadenza entro il 16 dicembre 2020, ed è prorogato al 30 novembre 2020 il termine per la presentazione del modello 770.

Decreto ristori, fondi direttamente sul conto corrente

I primi pagamenti avverranno direttamente sul conto corrente degli interessati già a partire da metà novembre, con bonifico dell’Agenzia delle entrate. “Confidiamo che a metà novembre chi ha già aderito li otterrà, gli altri subito dopo”, spiega il premier Conte.

Il provvedimento riconosce un contributo a fondo perduto ai soggetti titolari di partita Iva che svolgono attività prevalente nell’ambito dei settori economici più colpiti dalle limitazioni previste dal Dpcm. L’ammontare del contributo non può superare 150.000 mila euro. La norma stabilisce che la somma venga accreditata direttamente sul conto corrente bancario o postale dei soggetti che hanno già ricevuto il contributo a fondo perduto previsto dal decreto legge Rilancio. Esclusi dal ristoro i soggetti che hanno attivato la partita Iva a partire dal 25 ottobre o quelli che hanno già cessato l’attività prima di questa data.

Decreto ristori, ai ristoranti da 5 a 25mila euro

Gli importi erogati tramite decreto saranno “significativi”, dice Gualtieri spiegando che l’importo medio che arriverà ai ristoranti fino a 400 mila euro di fatturato è di 5,172 euro, quello per ristoranti di fascia maggiore, fino a un milione di fatturato, sarà di 13.390 euro e quello per ristoranti fino a 5 milioni di fatturato sarà di 25 mila euro.

Molti ristoranti, aperti solo la sera, perdono molto più di metà del loro introito per non poter svolgere più il servizio serale: “Anche per questi dopo il confronto con le categorie abbiamo deciso di applicare il coefficiente del 200% di quanto ricevuto precedentemente. Il 150% andrà a bar pasticcerie, gelaterie”. Così in conferenza stampa.

Per quanto riguarda le sale da concerto e teatri, l’importo per la fascia più bassa sarà di 5 mila euro, per la fascia media di 13,900 euro, per quelli di fascia più alta di 30 mila euro.

Tra le categorie destinatarie dei ristori stanziati dal Governo nel provvedimento, ci sono anche i tassisti e i titolari di noleggio con conducente. Queste due categorie potranno usufruire di un indennizzo pari al 100% di quanto hanno ottenuto con il DL Rilancio dell’aprile scorso.

Decreto ristori, fondi ad attività culturali, turistiche e sportive

“È di oltre in miliardo di euro il pacchetto di misure per i settori della cultura e del turismo”, spiega il ministro Franceschini. Tra queste, il ristoro immediato per i teatri e i cinema chiusi dal dpcm della scorsa settimana, 1.000 euro per tutti i lavoratori autonomi e intermittenti dello spettacolo, proroga della cassa integrazione e indennità speciali per i settori del turismo.

Per il mese di novembre è prevista una indennità di 800 euro per i lavoratori precari dello sport. Viene inoltre istituito il “Fondo per il sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche e delle società sportive dilettantistiche” nel limite massimo di 50 milioni di euro per l’anno 2020: sarà destinato all’adozione di misure di sostegno e ripresa delle associazioni e società sportive dilettantistiche” penalizzate dall’ultimo Dpcm.

Decreto ristori, contact tracing e tamponi direttamente dal medico di base

Viene istituito al ministero della salute un servizio nazionale di risposta telefonica per il contact tracing e la sorveglianza sanitaria.

Decreto ristori, le altre misure

Arriva poi un credito d’imposta sugli affitti commerciali per le mensilità di ottobre, novembre e dicembre, destinato alle imprese fermate dal Dpcm, indipendentemente dal volume di ricavi e compensi registrato nel periodo d’imposta precedente. Una norma consente poi alle scuole l’acquisto di dispositivi e strumenti digitali individuali per la fruizione delle attività di didattica digitale integrata, da concedere in comodato d’uso alle studentesse e agli studenti meno abbienti, anche nel rispetto dei criteri di accessibilità per le persone con disabilità, nonché per l’utilizzo delle piattaforme digitali per l’apprendimento a distanza e per la necessaria connettività di rete. 85 milioni di euro sono stati stanziati per la didattica digitale integrata, che permetteranno l’acquisto di dispositivi portatili
e strumenti per le connessioni:  consentiranno di acquistare a stretto giro oltre 200mila nuovi dispositivi e oltre 100mila connessioni.

Decreto ristori, altre sei settimane di Cassa integrazione

“Ci sono sei nuove settimane di cassa integrazione che consentiranno a tutti di non avere periodi vuoti con l’esaurimento di quelle già previste dal decreto agosto e che potranno essere usufruite fino al 31 gennaio”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. “Naturalmente – ha proseguito – nella legge di bilancio poi stanzieremo le ulteriore risorse per avere quelle 18 settimane aggiuntive complessive che avevamo annunciato”.

 

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