Covid 19, Grimaldi: “Da agosto più di 100 ricoveri, serve personale specializzato”

Covid 19 L’Aquila: “Siamo in guerra, l’ospedale così rischia il collasso”. L’intervista del Capoluogo al professore Alessandro Grimaldi, primario di Malattie infettive al San Salvatore.
Così interviene il primario di malattie infettive del San Salvatore dell’Aquila, Alessandro Grimaldi, in merito alla seconda ondata della pandemia che in città sta registrando numerosi casi quotidianamente. Sfondata quota 700 positivi solo in città.
“La curva dei contagi che durante la prima fase ha visto più ricoveri esterni con il cross delle regioni, adesso ci vede in prima linea con pazienti che provengono da quest’area metropolitana”, spiega il professore Grimaldi al Capoluogo.
A causa di questa saturazione quindi, è stato necessario procedere tempestivamente ai ricoveri di pazienti gravi con polmoniti e insufficienze respiratorie e dove possibile procedere con l’assistenza domiciliare.
Proprio per questo motivo, il professore Alessandro Grimaldi, di concerto con l’ordine dei Medici dell’Aquila si è fatto promotore di un incontro online dedicato a medici e pediatri per coordinare l’assistenza domiciliare, ovvero, la telemedicina per i casi Covid meno gravi.
“Riceviamo ogni giorno nel nostro centro una media di 120 tamponi da processare, un numero che probabilmente la città non aveva mai visto durante il lockdown. C’è stata l’estate di mezzo e i giovani soprattutto hanno fatto da veicolo per diversi focolai. Adesso l’attenzione deve essere ancora massima e ci appelliamo come medici alla responsabilità e alla coscienza di ognuno”.
Il professore consiglia ancora: “Di evitare dove possibile i contatti se non legati alle reali necessità. Rimanere in casa, indossare la mascherina all’aperto e segnalare tempestivamente al medico di famiglia i sintomi riconducibili al Covid 19 in modo da poter attivare un tempestivo sistema di tracciamento”.
La situazione in città come nel resto del paese è seria, con migliaia di casi positivi al Covid 19 ogni giorno: come invertire la rotta?
“Si può invertire la rotta solamente con fenomeni di auto responsabilizzazione. Capisco il disagio di tante categorie e ritengo che sia un momento inquietante e drammatico ma necessario perché altrimenti il virus dilagherebbe ancora di più”.
“Siamo davanti a una pandemia globale che ha portato con se un disagio economico importante ma la salute pubblica deve avere la priorità. Con le chiusure non vogliamo punire qualcuno ma evitare che le strutture sanitarie attrezzate per il tempo di pace e dimensionate per la normalità arrivino al collasso”.
“Qui siamo in guerra e chiaramente le strutture non bastano ed è impensabile credere di poterle costruire dall’oggi al domani. Servono posti letto e soprattutto la sanità ha bisogno di tanto personale specializzato perchè il Covid 19 non è gestibile da tutti ma ci vuole un organico che sappia come muoversi”.
“L’Aquila sta vivendo un momento drammatico ma possiamo uscirne: speriamo avvero che con la collaborazione di tutti e con questo mese di chiuse localizzate si possa arrivare a Natale con un po’ di serenità avendo anche la possibilità di riaprire tutte le a attività che in questo momento soffrono di una chiusura parziale”.