L'addio

Ciao Gigi Proietti, i ricordi più belli degli anni aquilani

Gigi Proietti, il ricordo dell'attore gentiluomo, aquilano negli anni d'oro del Teatro Stabile. Gli aquilani non lo hanno mai dimenticato: "con lui L'Aquila era ancora più bella".

Se n’è andato nel giorno del suo compleanno, Gigi Proietti, alle prime luci dell’alba, sfiorando appena gli 80 anni di una vita di risate, spettacoli e cultura regalati a un paese intero. Profondamente legato a L’Aquila, la città non lo ha mai dimenticato. Il ricordo degli aquilani.

Gigi Proietti era l’attore gentiluomo, amico di tutti. Era l’ospite speciale del Grand Hotel. Il mattatore di serate d’altri tempi. Lo incontravi per strada e non perdeva l’occasione di farti ridere, come solo lui sapeva fare. Con eleganza e naturalezza innate.

Il ricordo di alcuni è legato a semplici momenti lavorativi, diventati speciali ed indimenticabili, proprio grazie alla presenza di Gigi Proietti a L’Aquila.

Come quello di Luana Masciovecchio.

1988 o forse 1989. A quei tempi c’erano i “fattorini”, personale dipendente delle Poste con il compito di consegnare telegrammi ed espressi. Feci la mia prima esperienza lavorativa per un paio di mesi, in estate. Un pomeriggio mi capitò di consegnare, tra i tanti telegrammi, anche un telegramma indirizzato al Sig. Luigi PROIETTI. Alloggiava al Grand Hotel. Il caso volle che, mentre stavo facendo firmare la ricevuta del telegramma al portiere: “oh, che è pé me? Dà qua, dà!”. Mi voltai e lo vidi arrivare: imponente e sorridente come lo avevo visto in TV. Mi scrutò dall’alto verso il basso con la busta in mano, mentre io mi sentivo sempre più piccola dinanzi a lui, poi si voltò al portiere e gli disse: “mica lo sapevo che a L’Aquila c’avevate ‘ste sventole de postine… a Roma sò tutti cessi!”. Penso che quella fu una delle pochissime volte in cui mi son sentita arrossire.

Anni dopo, una notte (anzi una mattina), in un locale all’ingresso di Pizzoli, ci ritrovammo a tavola uno di fianco all’altro. Fu una notte da crampi alla pancia per il ridere. Barzellette, stornelli e battute a non finire. E tra una risata e un sorso di vino trovai il coraggio di ricordargli quell’episodio. Naturalmente non poteva ricordarlo. Era stato un fatto eccezionale per me, non per lui. Ma era un galantuomo e se ne uscì con un divertito: …e c’avevo ragione! Lo vedi?”. 

Sempre al periodo in cui alloggiava al Grand Hotel è legato il ricordo di Gigi Proietti da parte di un’altra aquilana, Marianna Savastano.

“È stato spesso anche al Grand Hotel. Era come lo vedevi in televisione, sempre sorridente e sempre bendisposto. Ricordo una mattina che, invece di prendere l’ascensore, scese dalle scale cantando “That’s amore”… Ma il ricordo più bello è quando una domenica pomeriggio avevo finito e stavo ferma sulla porta ad aspettare che spiovesse. Lui stava uscendo, scambiammo due parole sul fatto che non si trovava mai un ombrello e allora disse “Sa che c’è, sono in anticipo, se la macchina non è troppo lontana, mi permetta di accompagnarla”. Viale Rendina non mi è mai sembrata così bella“.

Questo il ricordo di Massimo Prosperococco pubblicato sui social.

“Grande dolore per la perdita di Gigi Proietti. Non dimenticherò mai le tante volte che lo incontravi per le strade dell’Aquila, negli anni d’oro del Teatro Stabile. Era uno di noi, un grande amico dell’Aquila con profondi legami e amicizie nella nostra città”.

Gigi Proietti, scene e momenti che gli aquilani portano nel cuore e che sono riaffiorati con affetto e malinconia oggi, nel giorno in cui è venuto a mancare.

L’ex sindaco Massimo Cialente lo ricorda così:

“Era un piacere, una gioia seguirlo. Dalla barzellette al dramma in teatro. Una naturalezza assoluta. Sempre tono e tempi perfetti. Per noi aquilani è un vero dolore. Lo abbiamo conosciuto agli esordi in Operetta con Calenda, lo abbiamo avuto direttore dello Stabile. Mi sono messo a ricercare questa scenetta. Onorarlo con l’ennesimo sorriso”. La scena è quella della barzelletta della moglie sorda, da Una pallottola nel cuore.

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