Covid 19 l'aquila

Consiglio comunale su emergenza Covid 19, 1500 casi in un mese nell’Aquilano

Sul tavolo del Consiglio comunale straordinario la nuova ondata di Covid 19: dal 5 ottobre 1551 casi nell'Aquilano. Politica e sanità discutono sui numeri e le strategie in emergenza. Approvato l'odg per monitoraggio e contenimento contagi.

Siamo in piena emergenza Covid 19, la seconda ondata della pandemia sta travolgendo il capoluogo d’Abruzzo e la sua provincia.

Questo è quanto emerso, dati e numeri alla mano, dopo l’ultimo Consiglio comunale straordinario riunito su piattaforma digitale.

Era presente il sindaco Pierluigi Biondi, gli assessori e i consiglieri comunali, il vice presidente della Giunta regionale Emanuele Imprudente, i consiglieri regionali Americo Di Benedetto, Pierpaolo Pietrucci e Roberto Santangelo, il manager della Asl 1 Roberto Testa, il direttore sanitario Sabrina Cicogna, il coordinatore dell’Agenzia sanitaria regionale Pierluigi Cosenza, il presidente del cda dell’Ex Onpi Daniela Bafile, il responsabile dell’Unità operativa complessa Igiene, epidemiologia e sanità pubblica Enrico Giansante, Domenico Pompei, il primario di Malattie infettive del San Salvatore, Alessandro Grimaldi, il primario di terapia intensiva Franco Marinangeli, Vito Albano, Marisa D’Andrea.

Il dato acclarato è che nel giro di un mese, dal 5 ottobre a oggi, in provincia dell’Aquila si è passati da 0 ai 162 casi registrati oggi, per un totale di quasi 3mila casi in tutta la regione di cui solo 1551 nell’Aquilano.

Una situazione emergenziale “affaticata” in queste settimane dalla manza di reagenti per processare i tamponi e la difficoltà nel reperire bombole di ossigeno per coloro che stanno combattendo il virus in isolamento domiciliare.

Mancano le bombole di ossigeno: “Consegnate i vuoti per salvare vite”

Il problema principale sembra essere invece quello delle bombole esaurite non rese in farmacia. Secondo il normale iter di approvvigionamento delle bombole d’ossigeno, infatti, ne viene consegnata una nuova a fronte della restituzione del reso. A quanto pare, a mancare sarebbero proprio i resi, senza i quali i fornitori non rilasciano la nuova bombola, anche se dall’AFM assicurano che ci sono fornitori che in questo periodo stanno facendo lo sforzo di superare questo meccanismo.

Bombole d’ossigeno, vuoto per pieno perfino in tempo di Covid

Un altro dato è che attualmente, ci sono quasi 6 mila persone in isolamento domiciliare in provincia dell’Aquila, tra queste quasi 100 sono operatori sanitari in attesa del tampone o già risultati positivi al Covid 19.

I posti letto all’ospedale San Salvatore sono quasi terminati, “i numeri variano di giorno in giorno, ma c’è comunque una possibilità di ampliamento”, spiega al Capoluogo Pierluigi Cosenza.

“Questo incontro con la politica e a sanità è stato assolumaneto proficuo sono settimane critiche ma sono state comunque messe in campo tutte le forze disponibili per fronteggiare la nuova emergenza”.

Il sistema ospedaliero e sanitario quindi per fronteggiare l’emergenza avrebbe bisogno di un incremento di personale.

Da qui, l’appello del professore Franco Marinangeli che si è rivolto alla politica affermando che, “Va messo in rete il personale dell’Ospedale di Avezzano e Sulmona in modo che possano venire a darci una mano; penso sia moralmente giusto e dovuto”.

La terapia intensiva del G8 dell’Aquila è di tutti, risponde alle esigenze dell’intera provincia, e dunque il personale degli altri ospedali deve fare la sua parte. E bisogna che la politica intervenga in questo senso”.

“Le strutture ospedaliere sono in sovraccarico, soprattutto a L’Aquila – ha detto durante il suo intervento il consiglio Alessandro Grimaldi – a leggere i dati forniti dal Comitato tecnico scientifico regionale, Pescara città è arrivata a quasi 1000 casi di positività”.

“Nel capoluogo siamo arrivati a quasi 900, nella Marsica la situazione è critica. Non siamo nelle condizioni di poter ricoverare persone con una forte influenza, come accaduto durante la prima ondata di Covid 19, ma soltanto pazienti con polmoniti bilaterali e insufficienza respiratoria”.

“Lo scenario che è emerso ha un denominatore comune: il livello, purtroppo alto, dell’emergenza in corso non è solo una questione dell’Aquila, ma dell’intero territorio”, ha detto il presidente del Consiglio Comunale, Roberto Tinari.

“E a livello territoriale il problema deve essere affrontato, con le soluzioni concrete prospettate nel documento che l’assemblea ha approvato: presidi territoriali, assunzioni immediate, aumento del numero dei tamponi, acquisizioni di strumenti e spazi ospedalieri dedicati ai pazienti covid e così via”.

“Una cosa mi preme rilevare. La seduta consiliare odierna ha messo in evidenza come il confronto e le soluzioni condivise tra le istituzioni siano la chiave per raggiungere degli auspicabili risultati nel campo più importante che esista, quella della tutela della salute dei cittadini. E su questa strada dobbiamo andare avanti, tanto è vero che, presto, il Consiglio comunale sarà riunito nuovamente per valutare gli esiti dell’attività condotta da ciascuno, secondo le proprie competenze, in relazione a quanto emerso nell’assemblea di oggi”, conclude.

Il manager della Asl 1, Roberto Testa, e la direttrice sanitaria Sabrina Cicogna, hanno elencato le azioni messe in campo dall’azienda per rispondere all’emergenza e hanno chiarito anche i motivi di alcune criticità degli ultimi giorni come la mancanza di reagenti per processare i tamponi, sottolineando la difficoltà nel reperimento di professionisti specialistici da inserire nell’organico che non è affatto semplice.

Covid 19, mancano i reagenti per i tamponi: il servizio si rallenta

Si è discusso anche di medicina territoriale con il medico di base Vito Albano, segretario provinciale della FIMMG (Federazione italiana medici di Medicina generale)

“La medicina territoriale non ha un interlocutore – ha detto Albano – non esiste un tavolo su cui discutere con frequenza settimanale: è il motivo per cui chiediamo l’attivazione di un COM, per mettere attorno al tavolo i diversi attori e potenziare, appunto, il lavoro sul territorio. E poi, servono altri punti di somministrazione dei tamponi e il potenziamento dell’attività di vaccinazione antinfluenzale“.

Covid 19 Consiglio comunale approva all’unanimità odg per monitoraggio e contenimento contagio nel territorio

Potenziamento delle apparecchiature e dei mezzi, aumento dei tamponi, nuovo personale medico e infermieristico, strumentazione e spazi dedicati ai pazienti covid-19 sono alcuni degli interventi che dovranno essere attuati a breve per contrastare l’epidemia del coronavirus, secondo quanto richiesto da un ordine del giorno approvato stamani all’unanimità dal Consiglio comunale dell’Aquila.

La massima assemblea del capoluogo abruzzese si è riunita in seduta straordinaria aperta per discutere sull’emergenza covid, in particolare per esaminare la situazione a livello ospedaliero sia in città che nel territorio.

L’ordine del giorno approvato oggi parte da alcune premesse tra cui “l’esigenza di un coordinamento politico e di un piano di gestione dell’emergenza in tutti gli ambiti”, nonché “di una direttiva reale e rigida sui controlli, vista la carenza di tale attività nonostante il riacutizzarsi del virus fosse ampiamente previsto dagli addetti ai lavori”.

Viene inoltre fatto rilevare, nel documento, che “in Abruzzo la pandemia ha messo in luce le carenze strutturali dei servizi sanitari territoriali ed è quindi mancata completamente la fase di valutazione del virus già in uno stadio precoce”, e che “a tali criticità non si può più sopperire soltanto con un’altissima capacità di reazione all’emergenza e con l’elevato livello di professionalità dei nostri operatori sanitari”.

A proposito di criticità, l’ordine del giorno sottolinea come “il laboratorio ospedaliero è carente di spazi dedicati alla virologia da Covid-19; manca un servizio diagnostico dedicato ai pazienti sospetti/confermati Covid-19 nella struttura G8; mancano posti letto per malattie infettive; il Pronto Soccorso necessita di spazi da dedicare al pre-triage e alla sosta del paziente sospetto Covid; è numericamente carente il personale per garantire tutte le attività cliniche Covid correlate ( medici per le discipline di Pneumologia, Medicina interna, Igienisti e Infettivologi, Infermierie e OSS); manca di una sala operatoria dedicata alle urgenze ed emergenze dei pazienti Covid positivi”. Viene quindi sottolineato che “il tracciamento dei contatti è l’unica vera possibilità certificata come deterrente del virus ma, per fare sempre più tamponi, c’è però l’esigenza di una forte presenza di personale medico ed infermieristico e di tutti i connessi investimenti materiali e tecnologici”.

Alla luce di ciò il documento “impegna il sindaco e tutte le autorità politiche e amministrative, ciascuno per le proprie competenze a vigilare affinché si realizzino nell’immediato” una serie indispensabili interventi tra cui “il potenziamento delle apparecchiature e dei mezzi (ecografi portatili per ecografie polmonari, saturimetri, macchine di servizio) in dotazione alle Unità Speciali di Continuità Assistenziale, l’aumento al massimo del sistema dei tamponi innalzando il livello di biosicurezza del laboratorio ospedaliero, il reperimento di nuovo personale medico e infermieristico, il potenziamento fino a raddoppiare, se non triplicare, gli addetti al contact tracing dell’Aquila, attingendo auspicabilmente, tra l’atro, fra gli oltre 500 giovani che hanno risposto al bando della Protezione Civile e se necessario facendo ricorso ai volontari, la predisposizione di una TAC adibita a Covid presso il G8, la predisposizione di una sala operatoria dedicata alle urgenze e alle emergenze dei pazienti covi, il miglioramento in tutti i suoi aspetti della struttura denominata G8 e l’attivazione di tutti i posti letto del Delta 7 ospedaliero”.

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