Addio a Gigi Proietti, i funerali

Addio a Gigi Proietti, il lungo applauso nel suo Globe Theatre nel giorno dell’addio. I funerali alle 13 in diretta su Raiuno.
Non ci sarà un bagno di folla per l’ultimo saluto a Gigi Proietti a causa della pandemia, prima dei funerali che si terranno in forma privata nella Chiesa degli artisti, la salma sta proseguendo dal Campidoglio alla volta del Globe Theatre, il teatro shakespeariano fortemente voluto da Gigi Proietti che sarà intitolato all’attore e dove sta ricevendo il saluto delle autorità e dei colleghi.

Al Globe Theatre, il suo teatro, è stato aperto il cielo per la sua ultima entrata in scena. Nel tempo dei teatri chiusi e dei cinema spenti a causa della pandemia, il mondo dello spettacolo si è riunito in un lungo, interminabile e commosso applauso per dire addio “ar Cavaliere nero”.
Gigi Proietti era capace di parlare alle persone in maniera diretta, interpretando pezzi mai banali, dando tantissimo al cinema e al teatro italiani.
Un lutto di tutti, un ultimo saluto per le vie della sua città nel giorno in cui è stato proclamato dal sindaco di Roma Virginia Raggi il lutto cittadino e la sua Roma è scesa in campo con il lutto al braccio.
“La città saluta Gigi proietti – ha detto il sindaco Virginia Raggi in collegamento da casa dove si trova in isolamento dopo la riscontrata positività al Covid 19 – Roma ha perso una parte della sua anima. È stato un grande attore, un grande artista, un grande intellettuale, una grande persona, di quelle che riescono a parlare a tutti. Un uomo dotato di una grande umiltà che lo ha reso ancora più immenso”.

Per evitare assembramenti nella piazza del Valadier, ma anche in via del Corso, su piazzale Flaminio e una parte di Villa Borghese, ingressi chiusi e spazi interdetti ai cittadini e alla circolazione.
Tanti fiori e messaggi anche davanti i cancelli di Villa Margherita dove Proietti era ricoverato da qualche giorno e dove è morto il 2 novembre scorso, nel giorno del suo compleanno.
Dietro il feretro la moglie Sagitta Alter e le figlie Carlotta e Susanna. All’interno della bara la famiglia ha voluto lasciare la prima pagina del Messaggero del 3 novembre interamente dedicata a lui.
Un abbraccio corale da parte di amici, colleghi e anche semplici cittadini che non hanno dimenticato il principe della risata, “Mandrake”, il “Cavaliere nero”, l’uomo che sapeva ironizzare anche sui problemi reali facendo riflettere con un sorriso.
Purtroppo in epoca di pandemia gli sarà negato il bagno di folla di un popolo che ha amato e seguito Gigi Proietti a teatro, in televisione, al cinema. Come era accaduto per Alberto Sordi e Fabrizio Frizzi.
Ai funerali di Alberto Sordi fu proprio Gigi Proietti a fare l’elogio funebre con una sua poesia.
“Io so’ sicuro che nun sei arrivato ancora da San Pietro in ginocchione,
a mezza strada te sarai fermato a guarda’ sta fiumana de persone.
Te rendi conto sì ch’hai combinato,
questo è amore sincero, è commozione,
rimprovero perché te ne sei annato,
rispetto vero tutto pe’ Albertone.
Starai dicenno: ma che state a fa’,
ve vedo tutti tristi nel dolore
e c’hai ragione,
tutta la città sbrilluccica de lacrime e ricordi
‘che tu non sei sortanto un granne attore,
tu sei tanto di più, sei Alberto Sordi”.
Parole commoventi che oggi andrebbero bene anche per lui, perchè era un grande.
“Tu sei qui, da qualche parte. Siamo noi che siamo stati privati della tua bellezza e della tua cultura, con i tuoi bellissimi capelli bianchi. Questo lutto è di tutti perchè noi non potremo mai consolarci con un’altra persona che possa somigliare anche solo lontanamente a Gigi. Energia pura sul palcoscenico. Generoso come pochissimi protagonisti, mai maschilista, sempre pronto a dare un consiglio e correre in aiuto. Quando saliva sul palcoscenico entrava il teatro, quello signore, sapiente, appassionato. Nessuno ti dimenticherà”, è il saluto di Marisa Laurito.
“Far ridere gli altri è una virtù e lui amava farlo. Si beava del suono e degli occhi di chi aveva davanti fossero uno o 100 mila. Gigi era un uomo colto, aveva letto e studiato, colto e semplice, un intellettuale popolare. Non accettava che l cose belle dovessero essere riservate solo a chi aveva gli strumenti per codificarle. Con la morte di Gigi Roma ha un colle in meno la sensazione che avemmo con lui quando morì Sordi. Le parole che ha usato per lui durante il suo funerale, oggi possiamo usarle per Gigi. Roma e l’Italia ti salutano qui nel tuo teatro, che porta vita e che presto deve tornare a riempirsi di cuori, Il Globe nacque da un tuo sogno, un teatro shakespeariano nel cuore di Roma. Sei e resterai sempre per noi romani, il ‘sor maestro’ per questo oggi semplicemente ti ringraziamo“, è il saluto di Walter Veltroni.
La cerimonia funebre è trasmessa in diretta su Raiuno.