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Covid 19, chiusi in casa da 21 giorni senza tamponi e con sintomi

12 novembre 2020 | 11:47
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Covid 19, chiusi in casa da 21 giorni senza tamponi e con sintomi

Covid 19, il dramma nel dramma: chiusi in casa da quasi un mese con sintomi riconducibili al virus e ancora non riescono a fare il tampone. “La Asl 1 ci ha abbandonati”. L’odissea di una giovane coppia a L’Aquila.

Sono numerose le segnalazioni che arrivano alla redazione: famiglie intere “abbandonate” in casa da settimane senza tamponi e senza nessuna certezza.

L’ultima, in ordine di tempo, è una vera e propria odissea che vede protagonista una coppia di giovani che vive a L’Aquila per motivi di lavoro. In città non hanno parenti o amici stretti e sono chiusi in casa dal 23 ottobre scorso dopo che uno dei due era stato in contatto diretto con una persona risultata positiva al Covid 19. Nei giorni successivi è arrivata anche la comparsa dei primi sintomi riconducibili al Covid 19.

“Siamo soli e senza nessuno a cui appoggiarci – scrivono al Capoluogo – perchè in città non abbiamo parenti. Sono settimane che passiamo le giornate al telefono per cercare di metterci in contatto con qualcuno che venga a casa a farci questi tamponi oppure che ci diano un appuntamento”.

Entrambi, una volta accertata la positività al Covid 19 del contatto diretto si sono segnalati al Contact center e al medico di famiglia ma ancora non riescono ad avere una risposta.

“Oltre alla paura ci sono le necessità quotidiane: sono dovuti venire i genitori da fuori città per portarci la spesa fuori la porta di casa: abbiamo il balcone pieno di spazzatura che non sappiamo come buttare perchè non stanno venendo a casa nemmeno per il ritiro. È una situazione drammatica e anche imbarazzante, perchè ci sentiamo abbandonati dal sistema sanitario”.

Nel frattempo, solo uno dei 2 è stato chiamato per fare un tampone che ha dato risultato incerto.

“Sono 2 settimane che segnaliamo tutti i giorni di avete sintomatologia Covid con febbre, dolori ossei, tosse e perdita di olfatto e gusto. Nonostante le intere giornate passate a cercare di prendere la linea con il ContactCenter e le innumerevoli segnalazioni agli operatori non riusciamo a capire per quale motivo non ancora convocata per effettuare il tampone, che ormai ad oggi dovrebbe essere quello di fine quarantena”.

Entrambi quindi non possono andare a lavoro, stanno cercando di organizzarsi con lo smart working ma per il loro mansionario è anche difficile poter lavorare da casa.

Il problema è che essendo conviventi, finché non saranno negativi entrambi non possono uscire.

“Il contactCenter – spiega l’uomo – nonostante le numerose richieste di chiarimento, non riesce a dare una spiegazione a questa situazione”.

“Oggi stesso siamo stati rassicurati della convocazione in giornata, ma anche oggi la mia compagna ricevuto nulla! Siamo esasperati e preoccupati, qui si comincia a giocare con la salute e la sanità anche mentale delle persone: come si può vivere ai domiciliari senza motivo?”.