Spaccio di cocaina e hashish, 7 assoluzioni

12 novembre 2020 | 10:28
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Spaccio di cocaina e hashish, 7 assoluzioni

Spaccio di stupefacenti, il Tribunale dell’Aquila assolve 7 persone. Su di loro pendeva anche il reato di associazione.

Non solo lo spaccio ma anche lo spettro della camorra dietro questa indagine partita nel 2014 con una serie di arresti che hanno coinvolto anche un noto titolare di un’attività nel centro storico dell’Aquila.

Si tratta di Giuseppe Francesco Giuliani (assistito dall’avvocato Giulio Michele Lazzaro) conosciuto in città per essere il titolare del bar Florida, finito all’epoca agli arresti domiciliari.

L’ipotesi d’accusa, gravissima, era quella di essere un promotore dell’associazione (attraverso la manipolazione e vendita al dettaglio di sostanze stupefacenti) facente capo al clan camorristico Vinella Grassi operante a Napoli, nel difficile quartiere 167.

Gli altri imputati che sono stati assolti sono: Antonio Romano di Napoli; Paolo Catapano di Nola; Salvatore Borriello di Torre del Greco (assistito dall’avvocato Francesco Valentini); Patrizio Mingiguerra di Maddaloni (Napoli); Angelo Naindenel di Napoli ma residente a Scoppito, meccanico (assistito dall’avvocato Augusto Di Sano) accusato anche lui di aver fatto parte dell’associazione, di procacciare i clienti, di spacciare la droga e di provvedere alla manutenzione delle auto di taluni indagati, riuscendo ad eliminare (una delle contestazioni a suo carico) anche un rilevatore Gps installato nel corso delle indagini preliminari dagli investigatori. Accuse anche queste cadute. Infine sono stati assolti anche Vincenzo e Santolo Esposito entrambi di Napoli.

Come riporta Il Messaggero, alla fine il Tribunale dell’Aquila su input della stessa accusa, ha riconosciuto l’insussistenza di un coordinamento tra gli imputati tale da configurare il reato di associazione per delinquere escludendo pertanto l’appartenenza ad una famiglia camorristica che voleva servirsi anche del noto commerciante aquilano per mettere mano alla piazza cittadina e non solo.

La fase istruttoria ha portato al contrario a galla, in base alla posizione definita di altri 4 indagati che tra condanne in sede di rito direttissimo e patteggiamenti non sono arrivati alla fase dibattimentale, casi di spaccio di modesti quantitativi di sostanze stupefacenti.