Abruzzo arancione, tanta confusione sugli spostamenti: no a parrucchieri fuori comune

Si può andare dal proprio parrucchiere di fiducia, se si trova fuori dal comune di residenza? Confusione e polemiche nell’Abruzzo arancione. Le precisazioni
La risposta alla domanda, almeno per ora, è la seguente. Ci si può spostare dal proprio comune per recarsi dal parrucchiere, ma solo se nel Comune di residenza non sono presenti attività di parrucchieria. Ovviamente, lo spostamento è consentito ma, di norma, bisognerebbe recarsi dal parrucchiere più vicino al proprio Comune.
Non si può, invece, uscire dal Comune di residenza per andare dal proprio parrucchiere di fiducia, se c’è un negozio di parrucchieria all’interno del territorio del proprio comune. La precisazione è stata confermata al Capoluogo da Carlo Rossi, responsabile della sede di Avezzano per Confesercenti Abruzzo. Intanto la Cna scrive ai Prefetti.
Covid 19, zona arancione e parrucchieri: le precisazioni di Confesercenti
“C’è stata molta confusione al riguardo, anche per la modalità in cui sono state formulate le disposizioni normative in merito. Confusione che ha interessato sia la stessa categoria che gli utenti. Da decreto ‘è vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute,per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune’. Quindi non si può uscire dal proprio Comune se il proprio parrucchiere di fiducia si trova altrove. Una disposizione che crea disagi sia a quei commercianti che hanno rapporti di fidelizzazione maturati nel tempo con la propria clientela, sia agli stessi utenti, che si ritrovano ‘costretti’ a recarsi presso il parrucchiere più vicino e non quello di fiducia. Si tratta, pur sempre, di servizi alla cura della persona”.
Ci sono margini per poter cambiare le attuali disposizioni?
“Come Confesercenti regionale – spiega ancora Carlo Rossi – abbiamo provato a girare la questione all’associazione nazionale, che ha, a sua volta, interpellato il Ministero al riguardo. Al momento, tuttavia, le precisazioni fornite ai vertici nazionali hanno confermato la prima interpretazione della normativa in proposito”.
A muoversi, tuttavia, non è stata solo Confesercenti. La situazione è ancora molto confusionaria, anche tra le fila della stessa categoria. Lasciare le attività di parrucchieri – così come quelle dei centri estetici – aperte nelle zone arancioni – senza però permettere ai cittadini di spostarsi liberamente dal proprio Comune, per usufruire del servizio – sembrerebbe una disposizione di per sé contraddittoria.
CNA, allora, ha deciso di scrivere ai Prefetti abruzzesi, proprio per avere chiarimenti specifici sull’eventualità di tali spostamenti. Una richiesta avanzata anche in risposta ai tanti dubbi che gli operatori hanno avanzato sulle disposizioni.