Scuole Abruzzo, restano aperte infanzia, primaria e prima media

16 novembre 2020 | 17:13
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Scuole Abruzzo, restano aperte infanzia, primaria e prima media

Scuole Abruzzo, restano aperte l’infanzia, la primaria e la prima media. Per tutti gli altri scatta la Dad. Presto la firma dell’ordinanza sulla zona rossa.

Covid 19, l’Abruzzo verso la zona rossa

ABRUZZO – Non chiuderanno le scuole di ogni ordine e grado, resteranno aperte le scuole dell’infanzia, le primarie e la prima media, che continueranno, quindi, le lezioni in presenza. Per tutti gli altri sarà didattica a distanza. Un passo indietro rispetto a quanto emerso ieri, quando dall’Unità di Crisi sembrava essere certa la chiusura di tutti gli istituti scolastici. Si è deciso, alla fine, di attenersi a quanto stabilisce il Dpcm del 3 novembre sulle regioni rosse.

Si stanno definendo i dettagli dell’ordinanza, ma in Abruzzo entrerà in vigore la disciplina vigente nelle zone rosse “molto probabilmente da mercoledì  18 novembre”. Lo ha annunciato il Presidente Marsilio.

Disciplina valevole, quindi, anche per le scuole d’Abruzzo. 

La chiusura delle scuole era l’ultimo nodo da sciogliere, prima dell’ordinanza che farà scattare la zona rossa in Abruzzo.

Il Presidente Marsilio ha optato per non chiudere le scuole di ogni ordine e grado.

Decisione assunta nonostante il parere del Comitato Tecnico-scientifico d’Abruzzo,che si era pronunciato indicando la chiusura di tutte le scuole.

“Firmerò l’ordinanza a breve – annuncia Marsilio da Sulmona, in visita all’ospedale – Per quanto riguarda le scuole, dopo un confronto con le parti sociali, politiche, sindacali, le associazioni di categoria, i Prefetti, abbiamo assunto la decisione di firmare un’ordinanza che applica, per la nostra Regione, la disciplina contenuta nel Dpcm: ovvero le norme che prevede la zona rossa, nulla di più“.

“Non possiamo accogliere – precisa Marsilio – la richiesta che ci ha fatto a maggioranza il nostro Comitato Tecnico Scientifico, cioè la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. So che l’argomento è molto divisivo, ma tenendo aperte le attività economiche non ci sarebbero le condizioni per le famiglie di avere con sé i bambini a casa. Senza misure quali, ad esempio, il Bonus Baby Sitter o i congedi parentali. Chiudendo tutte le scuole si sarebbe venuta a creare una situazione insostenibile“.

Abruzzo, perché la zona rossa

Ascoltiamo il grido di dolore di medici e operatori sanitari. Guardiamo in faccia la realtà: non possiamo non intervenire quando vediamo pazienti che hanno difficoltà ad accedere nei pronto soccorsi. Pensiamo, per questo, che sia giusto adottare queste misure, per quanto dolorose esse siano. Siamo convinti che prima cominceremo e prima ne usciremo, riuscendo a salvare, forse, la stagione natalizia, soprattutto a livello commerciale”.

“Sono in attesa di parlare con il Ministro Speranza e non solo. Già dalla scorsa settimana, subito dopo l’emanazione del Decreto Ristori, avevo fatto presente che la scelta del Governo di non consentire i ristori, nel caso in cui le decisioni non vengano prese dallo Stato, ma dalle Regioni stesse, creava situazioni da ‘figli di un Dio minore’. Una condizione pericolosa, poiché nel mio caso – precisa Marsilio – è chiaro che, se rifletto una volta in più sulle mie decisioni e sulla possibilità di adottare maggiori restrizioni è perché sono consapevole delle conseguenze economiche che ricadono sui nostri cittadini. Ma non dovrei avere questa preoccupazione. Per questo motivo chiederò al Ministro Speranza e al Governo di non farci vivere questa preoccupazione, frenando l’adozione di misure che servono a salvare vite umane, solo perché magari manca la copertura economica”.

“Avremmo potuto – conclude Marsilio – aspettare qualche giorno e attendere i ristori. Ma abbiamo pensato prima alla salute dei cittadini. Quindi conto sulla comprensione di tutti, visto il momento che stiamo affrontando”.