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Basilica di Collemaggio: misteri, fascino e storia del Colle Magico di Celestino

Viaggio nella Basilica di Collemaggio, simbolo dell'Aquila, della sua storia e delle sue mille rinascite. Dalla costruzione alla ricostruzione post sisma 2009, passando per i premi, gli eventi, la spiritualità, il simbolismo: Collemaggio è unica.

European Heritage Awards, Grand Prix Europeo: sono solo due dei premi che, finora, sono stati assegnati al restauro post sisma della Basilica di Collemaggio. Un intervento moderno e innovativo, quello effettuato sulla basilica del Colle Magico di Papa Celestino V, che ha riconsegnato alla città un simbolo identitario.

“Il recupero dell’edificio rappresenta la rinascita dell’intera città ed è un’opportunità per la comunità di guarire le ferite causate dal sisma. Questo progetto è una testimonianza esemplare dell’importanza del recupero del patrimonio a rischio”.

Questa la motivazione data dal Board di Europa Nostra nell’assegnazione del Grand Prix Europeo al restauro della Basilica di Collemaggio. Ed è da qui che partiamo per ripercorrere una storia unica.

Basilica di Collemaggio: la nascita

Fondata nel 1288 per volere di Pietro da Morrone — qui incoronato papa con il nome di Celestino V il 29 agosto 1294 — è uno dei simboli più famosi della città: è stata dichiarata monumento nazionale nel 1902.

Ed è sempre qui, nella magnifica basilica di Santa Maria di Collemaggio, che dal 1327 sono ospitate le spoglie del pontefice, conservate all’interno del mausoleo di Celestino V realizzato nel 1517 da Girolamo da Vicenza, maestro di Andrea Palladio.

La Porta Santa, sulla facciata laterale, è stata aperta durante l’ultima Perdonanza Celestiniana (edizione 2020 che, nonostante il Covid19, si è tenuta lo stesso e in sicurezza: caso quasi unico in tutta Italia, visto l’annullamento di grandissima parte delle manifestazioni), al termine del corteo della Bolla, dal cardinale Giuseppe Bertello. Il Giovin Signore durante il Corteo ha portato con sé il ramo d’ulivo del Getsemani con il quale il Cardinale Bertello, all’Aquila su invito dell’Arcivescovo, Cardinale Giuseppe Petrocchi, ha bussato per tre volte alla Porta Santa della Basilica di Santa Maria di Collemaggio per ordinarne l’apertura.

È questo il momento ufficiale in cui inizia l’indulgenza plenaria voluta dal Papa Santo Celestino V nel 1294. Il primo Giubileo della storia, che dura fino alla sera di giovedì 29 agosto, con la chiusura della Porta Santa. Dal 2019 la Perdonanza Celestiniana è patrimonio immateriale dell’Umanità Unesco.

Perdonanza Celestiniana eletta Patrimonio dell’Umanità Unesco

Basilica di Collemaggio: il terremoto

Indubbiamente uno dei simboli della città, la Basilica di Collemaggio ha resistito alla furia distruttrice del terremoto del 2009 forse meglio rispetto ad altri monumenti cittadini poiché nell’aprile di quell’anno erano in corso lavori con ponteggi che ne coprivano la facciata.

I danni furono comunque rilevanti: si verificarono crolli nell’area presbiteriale e del transetto oltre che la distruzione della parte terminale della navata principale che causò l’abbattimento pressoché totale del pregiato organo a canne — peraltro restaurato pochi anni prima — e della volta a crociera della prima campata dell’abside.

Durante il crollo rimase danneggiato anche il mausoleo di Celestino V le cui spoglie, integre, vennero recuperate nei giorni successivi. Per alcuni anni sono state ospitate nell’Oratorio di San Giuseppe dei Minimi.

Il 28 aprile 2009 Collemaggio ricevette la visita di papa Benedetto XVI, accompagnato da monsignor Georg Gaenswein e dall’arcivescovo dell’Aquila Giuseppe Molinari. In quell’occasione il papa pose il suo pallio sulla teca contenente il corpo di Celestino V.

Nei primi mesi successivi al sisma, la basilica venne messa in sicurezza e rivestita con una copertura provvisoria: la prima parziale riapertura avvenne il 24 dicembre 2009 quando Collemaggio prese il titolo di procattedrale essendo la cattedrale dei santi Giorgio e Massimo totalmente inagibile: una messa di Natale indimenticabile in uno dei momenti più difficili della storia dell’Aquila.

Basilica di Collemaggio: la rinascita

Il 25 novembre 2015 si è dato inizio ai lavori di restauro, finanziati e sponsorizzati dall’Eni.

Oltre che nella ricostruzione del transetto, l’intervento – guidato e supervisionato dalla Soprintendenza – si è concentrato sul ripristino strutturale dei 14 pilastri della navata, sei dei quali avevano riportato danni gravissimi; i lavori hanno riguardato anche le murature, le stuccature, gli affreschi e la facciata.

“Collemaggio è tornata”: titolavamo così il 20 giugno del 2017 per celebrare uno degli eventi post sisma più attesi dagli aquilani. Da quel giorno, dopo la benedizione dell’Arcivescovo Giuseppe Petrocchi, Collemaggio è tornata ad essere aperta e fruibile al culto, dopo i lavori post sisma durati due anni– 14 milioni in tutto, compresi i fondi per il Parco del Sole – finanziati dall’Eni. A tornare fra le mura della Basilica anche le spoglie di Celestino V, per tutto il corso dei lavori ospitate nell’Oratorio di San Giuseppe dei Minimi.

A condurci fra simboli e arte nella storia di questo magnifico monumento, in quell’occasione fu Maria Grazia Lopardi, “la signora di Collemaggio”

La Lopardi in questi anni si era battuta affinchè gli interventi di restauro non inficiassero i giochi solari, straordinari effetti dei sapienti costruttori medievali: alla fine, il gioco di luci dell’Assunta è stato preservato dopo accese polemiche, la raccolta di 1100 firme ed una lettera al Ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini.

Giochi solari che incantano ogni anno decine di persone, presenti in rigoroso silenzio

Il via vai di turisti e aquilani nei mesi immediatamente successivi al restauro è stato continuo: simbolo del grande attaccamento della città a questo simbolo finalmente restaurato, a otto anni dal sisma.

Ma è stata anche teatro di tanti eventi: il primo luglio 2018 la Basilica è stata protagonista della prima messa da cardinale di S. E. Giuseppe Petrocchi.

Ad agosto dello stesso anno l’inaugurazione del Parco del Sole – altra parte dei fondi Eni – ha restituito alla città un pezzo importante: anche qui non sono mancate le polemiche, dalla presenza dell’Amphitheater di Beverly Pepper al taglio degli alberi all’ingresso.

L’Aquila, riapre il Parco del Sole

Nel frattempo, sono continuati altri interventi nella zona: dalla riqualificazione dei giardinetti sul viale di Collemaggio al ritorno a “casa” dell’organo, con le operazioni di rimontaggio tra turisti e aquilani che visitano la basilica. Quest’ultimo era stato quasi completamente distrutto dal terremoto del 2009 l’organo a canne risalente al XVII secolo che è tornato proprio dove si trovava prima del sisma

La Bolla ha ritrovato Collemaggio nella 724′ edizione della Perdonanza, che ha visto il ritorno da protagonista della Basilica, rinata a seguito di un lungo e sapiente restauro, non solo da un punto di vista sacro, legato al profondo messaggio spirituale della Perdonanza, ma anche da un punto di vista scenico.

Quale palcoscenico più magico di Collemaggio per Francesco De Gregori o Riccardo Cocciante, che hanno fatto sognare migliaia di persone con i loro versi?

Spettacolo che si è ripetuto nelle edizioni successive della Perdonanza: da Brignano a Il Volo a Venditti, la Basilica di Santa Maria di Collemaggio resta protagonista indiscussa

La storia della Basilica di Collemaggio e il testo della Bolla del Perdono scritti in Braille sono su un pannello, all’ingresso della Basilica, nel segno di una Perdonanza ancora più  inclusiva

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