Covid 19 L’Aquila, serve un Natale prudente: “Solo noi possiamo evitare la terza ondata”

27 novembre 2020 | 07:10
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Covid 19 L’Aquila, serve un Natale prudente: “Solo noi possiamo evitare la terza ondata”

Covid 19 L’Aquila, “Non mi sembra il caso che per mandare qualcuno a sciare, qualcun altro debba pagare con la propria vita. Serve prudenza: il personale sanitario non ce la fa più”. Parla il dottor Grimaldi

Dal San Salvatore arriva l’appello del dottor Alessandro Grimaldi, contattato dalla redazione del Capoluogo.

Non dimentichiamo i morti che abbiamo pianto. Il nostro territorio ha avuto un elevato numero di contagi: ci sono stati tanti decessi e tantissimi i casi positivi. Siamo stati duramente colpiti dal virus. Serve prudenza, le misure stringenti sono ancora necessarie per favorire la discesa del contagio. Altrimenti resteremo in queste condizioni a lungo”.

Covid 19, lieve calo dei contagi a L’Aquila

26 casi Covid 19 il 23 novembre, 18 nuovi positivi il 24, 25 i contagi registrati il 25 novembre. Questi i numeri del lieve calo di positività testimoniato dai dati ufficiali a L’Aquila capoluogo. Di conseguenza: “La tendenza alla riduzione comporta una minore pressione sul Pronto soccorso – precisa il dottor Alessandro Grimaldi, primario del Reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale San Salvatore – La situazione, in generale, resta seria. Il nostro Reparto continua ad essere pieno…Il dato positivo è questo: se prima stazionavano almeno 20 persone nel nostro Pronto Soccorso, in attesa di essere ricoverate, adesso ci sono 3 o 4 pazienti che si ritrovano costretti ad attendere. La pressione si è abbassata, speriamo che questa tendenza, nei prossimi giorni, si vada via via consolidando”.

Tornano a salire, intanto, i casi in provincia di Pescara. 178 quelli registrati nell’ultimo bollettino regionale di ieri, giovedì 26 novembre. “Il virus circola e circola attraverso gli uomini, riemergendo laddove trova condizioni favorevoli. Una singola persona può infettarne un’altra e da qui si generano catene di contagi. Ecco perché non possiamo assolutamente permetterci di abbassare la guardia“.

Covid 19 L’Aquila, una riapertura cosa comporterebbe?

“Spero che non ci siano disattenzioni. Bisogna procedure con molta cautela sulle eventuali riaperture. I contagi restano ancora molto alti e riaperture o potenziali assembramenti possono far ripartire velocemente l’infezione. Credo e spero che ci aspetterà un Natale di estrema cautela, con un lockdown quantomeno parziale”.

Covid 19, Abruzzo in zona rossa

Non servono assembramenti, del resto, per gli acquisti di Natale. Non durante una seconda ondata ancora in corso. “Facciamoceli inviare a casa i regali. Facciamo gli acquisti ma trovando il modo di non assembrarci. Sarebbe semplicemente folle trascorrere un Natale ‘dimenticando’ l’emergenza sanitaria da Covid 19. Si tenga presente che il personale sanitario è allo stremo. Non facciamo i conti, soltanto, con una mancanza cronica di personale – che caratterizza l’Italia intera e in modo particolare la nostra Asl – ma anche con la condizione che vivono medici e operatori sanitari, praticamente a pezzi. Non possiamo permettere che si continui a sovraccaricare il sistema sanitario, non più. Le conseguenze del virus sono state pagate a caro prezzo anche da chi, ogni giorno, si trova a combattere la  pandemia nei reparti: basti pensare che in Italia sono morti oltre 200 medici. Non mi sembra il caso che, ad esempio, per mandare qualcuno a sciare gli altri paghino con la vita”.

Covid 19 L’Aquila, ipotesi terza ondata?

Noi dobbiamo fare in modo che non ci sia la terza ondata. Sarebbe oltremodo dannosa: per la salute di tutti, per la situazione delicata del sistema sanitario e, logicamente, anche per l’economia del paese intero. Perché dovrebbe esserci una terza ondata? Non abbiamo imparato niente dopo l’estate? Dobbiamo resistere per arrivare alle prime somministrazioni del vaccino e, quindi, alla diffusione in massa alla popolazione”, dichiara Grimaldi alla redazione del Capoluogo.

“Dopo una prima ondata pesante e una seconda ancora peggiore, soprattutto nella nostra provincia, vogliamo averne anche una terza? Occorre sobrietà, che non vuol dire non far muovere l’economia e vivere di rinunce. Significa essere responsabili. Se stiamo pensando di passare il Capodanno in piazza tutti tutti ammassati, allora siamo veramente fuori strada”.