Ex Otefal, revocata la sentenza di fallimento della Framiva Metalli

27 novembre 2020 | 13:46
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Ex Otefal, revocata la sentenza di fallimento della Framiva Metalli

Uno spiraglio di luce per i lavoratori della Framiva Metalli di Bazzano: revocata la sentenza di fallimento, il Tribunale analizzerà la proposta di concordato preventivo.

La Quarta sezione civile della Corte d’Appello di Milano ha revocato la sentenza di fallimento della Framiva Metalli di Bazzano resa il 24 luglio 2020 dal Tribunale di Busto Arsizio, al quale sono rimessi gli ulteriori atti di sua competenza.

L’ombra del fallimento si era concretizzata appunto a luglio, con la richiesta di concordato preventivo avanzata dalla Framiva Metalli, rappresentata dallo Studio legale LBM con gli avvocati Raffaella Sturdà, Antonio Serreti, Bruno Chiarantano e Gloria Teti, e respinta dal tribunale di Busto Arsizio. A poco era servita la vittoria presso il Tribunale dell’Aquila sull’acquisizione del sito di Bazzano della ex Otefal, in quanto era appunto arrivata la tegola del fallimento, con il conseguente problema occupazionale per i 60 lavoratori, per i quali adesso si apre un piccolo spiraglio di luce.

La Corte d’Appello di Milano, infatti, ha ritenuto che “la nuova proposta concordataria non poteva essere bocciata tout court, essendo sempre necessario verificare, in concreto, se quella successiva sia stata presentata a soli scopi dilatori ed elusivi, ovvero se legittimamente la stessa rappresenti una nuova e diversa proposta per la soluzione pattizia della crisi di impresa, da sottoporsi alla necessaria approvazione del ceto creditorio; che è possibile dichiarare il fallimento pur in pendenza di una procedura concordataria, ma sulla base della regola di prevenzione, solo dopo che la domanda di concordato sia stata esaminata e risolta in senso negativo”, da qui la richiesta della revoca dei decreti e della sentenza.

A questo punto, la palla torna al Tribunale di Busto Arsizio che dovrà valutare nel merito la proposta di concordato. Il pericolo del fallimento, naturalmente, non è scongiurato, ma la battaglia continua.