Ospedale L’Aquila, 7 ore al freddo in attesa del tampone

7 ore al freddo in attesa del tampone, l’odissea di un’aquilana al San Salvatore. La segnalazione alla rubrica Dillo al Capoluogo.
La segnalazione arriva alla redazione tramite la rubrica Dillo al Capoluogo.
Una signora è andata spontaneamente in ospedale avendo accusato durante la giornata di ieri alcuni sintomi.
“Non sto bene da settimane, ma ho imputato tutto allo stress. La situazione attuale non aiuta. Sono andata in ospedale e un’infermiera, violando ogni tipo di privacy ha detto ad alta voce che non potevo stare lì perchè mia mamma è risultata positiva al Covid”.
“Non c’è alcun tipo di correlazione anche perchè è in isolamento da settimane. Sono stata messa lì, come se fossi un pacco, in attesa di fare il tampone”.
“Alla fine, per fortuna, è risultato negativo. Mi hanno detto che è stato semplicemente stress e avevo l’ossigenazione bassa e gli enzimi sballati. Mi hanno dato delle gocce e sono potuta finalmente tornare a casa, infreddolita ma senza Covid”.
“C’è una confusione anche sui positivi: mia madre aveva fatto il primo tampone in laboratorio, quando è tornata in ospedale le hanno fatto un altro test e poi un altro ancora, non siamo riusciti a capire che fine abbiano fatto a soprattutto noi lo sapevamo già che era positiva, non riusciamo a comprendere come mai, nonostante il referto del laboratorio, le abbiano fatto un altro tampone”.
“Sono settimane inoltre che mi dispero per cercare una bombola d’ossigeno per mia mamma, introvabile in tutta la città. Mi appello a chi ha in casa i vuoti: per favore riportateli, si tratta di vita o di morte in certi casi. Adesso, grazie a una rete di solidarietà umana forse siamo riusciti a trovarla a Montereale, siccome non guido c’è chi già si è mosso per aiutarmi”.
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