Riti e tradizioni italiane

Smart working, meno male che c’è il caffè

Smart working e stress da Covid 19, il caffè è quasi sempre una buona idea. Con i bar chiusi spesso la salvezza è una macchina da espresso in ufficio o a casa. La guida dell'esperto Calvisi di 99 Caffè.

A casa o in ufficio, ovunque si lavori la pausa caffè è indispensabile per tutti…o quasi. Con i bar chiusi, però, è tutto più complicato. Allora, in alternativa all’asporto e con più tempo per noi, le macchine da espresso sembrano essere “la soluzione preferita per la salvezza dei lavoratori”. Parola dell’esperto Claudio Calvisi, proprietario del seguitissimo canale YouTube dell’omonimo brand aquilano 99 Caffè di Dolci Aveja.

L’emergenza Covid 19 ci ha costretto e ci costringe allo smart working, con i bar vicini chiusi o limitati al solo servizio d’asporto. Eppure alcuni amanti del caffè, nello stress della pandemia, possono trovare il modo per riscoprire un rito, troppo spesso considerato ‘solo’ un’abitudine scaccia sonno.

Riscopriamolo anche grazie alle macchine per l’espresso e ai segreti per un buon caffè: un’arte senza tempo. “Approfittiamo dello smart working per sperimentare nuovi gusti e nuovi aromi. Siamo la patria del caffè, ma troppo spesso non facciamo caso a cosa beviamo. Torniamo a fare del caffè un rito, una vera pausa in cui degustare qualcosa di buono, di scelto e di qualità”.

La guida di Claudio Calvisi di 99 Caffè per un buon caffè

Smart working, la macchine a cialde o capsule per case e uffici

La macchinetta a cialde o capsule è l’ideale per gli uffici. “Noi di Dolci Aveja diamo macchinette a cialde o capsule anche in comodato d’uso, a tutti quei dipendenti che prima facevano tappa fissa nel bar vicino e che, ora, si sono ritrovati privi di questa possibilità. È, al momento, il rimedio più scelto dagli uffici in città. La macchina da caffè, con cialde o capsule, offre infatti a chi lavora in ufficio la soluzione più comoda e veloce per prendere un meritato caffè, godendosi una pausa relax senza alcuno stress. Tutte le macchine di questa categoria riescono quindi, senza sporcare, a creare in ufficio l’atmosfera da bar”.

Non solo. Queste macchine, ci spiega ancora Claudio Calvisi, “si prestano bene a soddisfare anche le esigenze di chi le sceglie per le proprie abitazioni. Hanno un prezzo accessibile – che in genere parte dai 50 euro – e il caffè è simile all’estrazione da bar. Inoltre, dato che non dispiace mai, le cialde e le capsule compatibili hanno un prezzo economico“.

C’è un altro fattore da prendere in considerazione. “Le cialde di carta al contrario delle capsule – sottolinea Calvisi alla redazione del Capoluogo – sono anche una scelta sostenibile, poiché sono compostabili e sono contenute in bustine riciclabili. Inoltre le macchine Made in Italy offrono un espresso di ottima qualità”.

Di questo e dei segreti per preparare un buon caffè espresso Claudio Calvisi parla spesso nel suo canale YouTube 99 Caffè L’Aquila, interamente dedicato proprio al caffè.

Macchine da caffè a braccio polivalenti

“Le macchine a braccio erogano sia il caffè macinato che le cialde. Dovrebbero lavorare principalmente, però, con il caffè macinato – spiega ancora Calvisi – Il caffè viene inserito come al bar nel filtro, si pressa e si va ad erogare. Per queste macchine è consigliabile acquistare pacchi di caffè con macinatura per ‘espresso’, diversa da quella classica per la Moka. Questo è fondamentale, perché altrimenti il caffè risulterebbe leggero, tendente all’annacquato”.

Due sono le regole principali da seguire quando si utilizza una macchina a braccio polivalente. “Selezionare il caffè espresso, appunto, e cercare di prendere dimestichezza con la macchina. Bisogna capire sia la dose giusta da mettere, che quanto pressare il caffè macinato. Si tratta di una macchina più complessa da utilizzare rispetto a quella con cialde e capsule: ecco perché io la consiglio soprattutto a chi si vuole divertire a sperimentare tecniche da barista, meno a chi preferisce soluzioni comode, pratiche e veloci”.

Caffè, l’intramontabile Moka

E la Moka? “Tutti abbiamo provato almeno una volta a fare il caffè dalla Moka. Tutti, del resto ne abbiamo una a casa. Non si conoscono, però, alcuni trucchi semplici ma fondamentali per un buon caffè tradizionale. Il primo consiste nel non far superare all’acqua l’altezza della valvola, se si riempie troppo la Moka il caffè verrà debole di gusto. Inoltre, il caffè in polvere che si mette nel filtro non va assolutamente pressato“.

È corretto inserire il caffè in polvere nella Moka facendo la classica ‘piramide’ o ‘montagna’?

“Dipende dal gusto di caffè che si preferisce. La ‘montagna’ è per gli amanti del caffè forte, perché appunto si va a mettere in Moka un quantitativo di caffè maggiore. I fattori importanti sono il non pressarlo e non esagerare con l’acqua. Bisogna, poi, essere anche un po’ attenti alla tempistica con cui il caffè fuoriesce. Se il caffè fa fatica ad uscire dalla Moka, vorrà dire che ci ritroveremo un prodotto più bruciato e quindi amaro. Se, al contrario, esce molto velocemente, il caffè sarà leggero e meno intenso. L’equilibrio giusto è la via di mezzo che va trovata con la giusta dose di caffè. Un equilibrio da ritrovare ogni volta in cui si cambia miscela o macchinetta”.

Per altri consigli su questo affascinante mondo vi rimando al blog www.99caffe.it o al suo canale YouTube.

 

 

 

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