Covid 19 e natale

Aperitivo della Vigilia, “Non siamo sciacalli, è giusto non farlo”

Aperitivo della Vigilia: "Un rischio troppo grande. Non siamo degli sciacalli". Parlano alcuni esercenti aquilani che si dissociano dall'idea dell'aperitivo in centro proposta da altri colleghi.

“Non siamo sciacalli, l’aperitivo della Vigilia quest’anno non è assolutamente la priorità e rischiamo per una manciata di incassi di rovinarci la reputazione a livello nazionale”.

A parlare è Ralph Aureli, storico gestore aquilano di locali; lui, fiaccato come tutti i colleghi dall’emergenza e dalle lunghe chiusure, sarebbe anche pronto per ripartire.

Nel suo locale, il pub The Corner, che si ricollocherà su via Indipendenza, è tutto pronto, dopo i lavori di questi mesi.

Adesso è il momento di ragionare e aspettare. L’aperitivo della Vigilia con la gente in ospedale e i contagi ancora all’ordine del giorno è assolutamente fuori luogo”, dice Ralph sentito dal Capoluogo.

Siamo già stati tacciati come untori, adesso non vogliamo passare per sciacalli. In questi mesi stavo facendo i lavori per tornare in centro ma so che tanti colleghi quando ancora si poteva stare aperti hanno lavorato con enorme dispendio di energie e denaro per assicurare distanziamenti e attenzione, eppure ci sono state date colpe non nostre”.

Il dato di fatto in ogni caso è che a oggi i contagi ancora ci sono, così come i ricoverati in terapia intensiva, a malattie infettive e nel reparto Covid dell’ospedale san Salvatore.

Nell’ultimo week-end il centro storico dell’Aquila si è riempito di gente complice il bel tempo, le vie addobbate e il passaggio da zona rossa ad arancione. A pochi giorni dal Natale si è tornati a parlare del tiro dell’aperitivo, una devozione per tanti aquilani, in un momento però dove regnano ancora tanta paura e tante incertezze.

Ralph Aureli d’altronde non è l’ultimo arrivato in città in fatto di ristorazione, divertimento e movida serale. Gestisce locali in città da almeno 25 anni e il padre Tony, è un guru assoluto nel settore del cocktail e dell’intrattenimento.

Penso davvero – chiarisce Ralph – e tanti colleghi mi danno ragione, che con l’aperitivo della Vigilia, da sempre richiamo per migliaia di persone, rischiamo di lavorare un giorno per fare non si capisce cosa e poi magari non possiamo riaprire a gennaio. Anche se a Piazza Duomo ci sono spazi maggiori e magari ci potremmo anche distanziare, non vale la pena fare questa forzatura per poche ore”.

“Abbiamo già vissuto la gogna mediatica, additati dal popolo del web come degli sciacalli dopo la Perdonanza ad agosto, nonostante il picco dei casi sia partito dai primi di ottobre”.

“Per tanti la colpa è stata anche la nostra,  imputata a quelle poche giornate di lavoro, quando, sappiamo benissimo, che ci sono state situazioni che hanno fatto da cluster ma che nulla hanno avuto a che vedere nè con il jazz, nè con la Perdonanza nè con la Festa del cioccolato”.

“Io mi dissocio dall’aperitivo della Vigilia, una consuetudine tanto cara a noi aquilani ma assolutamente non indispensabile. Adesso è il momento di aspettare, sono mesi che facciamo sacrifici e qualche giorno in più non costa nulla. Non possiamo rischiare adesso, queste corse non portano a nulla, lo sappiamo benissimo come funziona. Non voglio stare sulla bocca delle gente e passare come uno sciacallo”. 

A fare da contraltare da una parte c’è il web, con il solito popolo di guelfi e ghibellini divisi tra favorevoli e contrari. Tanti Torquemada pronti con il dito puntato, conviti di avere come sempre il sacrosanto diritto di poter dire di tutto.

Favorevoli all’aperitivo della Vigilia alcuni vertici locali della Fipe Confcommercioche che stringono affinché si faccia, anche in forma minore. 

Per Luca Taralli, ristoratore aquilano e nel direttivo Ravv (ristoratori aquilani versus virus), “Il discorso sta perdendo lucidità e dal governo c’è la solita confusione. Come è giusto che sia dobbiamo rimetterci alle decisioni ‘dall’alto’. Non ci sarebbe nulla di male a riaprire ma le condizioni non lo consentono e non stiamo tranquilli perchè abbiamo l’opinione pubblica addosso pur essendo in un momento di grande difficoltà anche economica”.

“Molti colleghi non vogliono comunque aprire per non finire in questo circo mediatico scatenato dai social dove tutti si sentono in dovere di puntare il dito e dire la loro, senza sapere la nostra situazione di grande disagio”. 

“Noi comunque ci rimettiamo alle decisioni del governo e delle nostre istituzioni locali, dopodiché da un punto di vista imprenditoriale siamo alla canna del gas, è indubbio. Assurdo parlare di ristori per i mesi scorsi senza contare dicembre che per tanti del settore è il 30 percento del fatturato annuo”.

“Non è il momento di fare una guerra tra poveri perchè i poveri adesso siamo proprio noi ristoratori e gestori di locali. Qualcuno ci ha detto che abbiamo lavorato questa estate e guadagnato ‘abbastanza’, come se avessimo delle risorse auree infinite”.

“Non tutti sanno che dietro un locale ci sono famiglie, mutui, finanziamenti e siamo al punto che davvero non sappiamo o come fare per andare avanti e trovare i soldi per pagare una bolletta”.

“Cosa dire? Io se avessi un locale in centro non aprirei, è troppo pericoloso. Sono un amante di questo rito aquilano della Vigilia ma adesso non possiamo farlo. Il rischio concreto è quello di saltare in aria, tutti insieme se a gennaio non ci fanno tornare a lavorare”.

Intanto, è stata convocata per venerdì 18 dicembre, la riunione del tavolo permanente sul commercio. All’ordine del giorno anche il tradizionale Aperitivo della Vigilia.

 

leggi anche
L'aquila
Aperitivo della Vigilia, Mission Impossible: ultima parola al tavolo permanente
Covid 19 e natale
Natale e Covid 19, quei riti che ci mancheranno: l’aperitivo della Vigilia e la Fiera della Befana
Covid 19 l'aquila
L’Aperitivo della Vigilia non si farà: è ufficiale
Natale 2020
L’Aquila, niente brindisi all’aperto per Vigilia e Capodanno: l’ordinanza
L'aquila che riparte
L’Aquila: apre il The Corner pub di Ralph Aureli