Spum, il dispositivo salvavita in caso di terremoti: un’invenzione che parla marsicano

Spum è l’invenzione di Mauro Di Bastiano, marsicano ma trasferitosi in Emilia Romagna per motivi di lavoro. Un dispositivo salvavita che consente di rintracciare le persone in caso di terremoti e altre calamità
Brevettato nell’aprile scorso, Spum si propone come dispositivo utile per i soccorsi: ha lo scopo di aiutare a rintracciare le persone in situazioni di emergenza. “Ho vissuto due terremoti: quello dell’Aquila – anche se non da così vicino – e quello dell’Emilia nel 2012. Ho dormito prima in una tenda e poi nei Map per due anni e mezzo”, racconta l’inventore Mauro Di Bastiano alla redazione del Capoluogo, “così è nata la voglia di fare qualcosa. Quindi, dopo qualche riflessione e bozza di progettazione, ecco Spum“.
Mauro Di Bastiano è originario di Massa d’Albe, vive a Cento di Ferrara “a metà strada tra le città di Modena, Bologna e Ferrara” e lavora nel settore della ferramenta.
Spum riesce ad indirizzare esattamente i soccorsi impegnati nella loro attività, in caso di emergenze calamitose, in quei posti in cui si trovano persone da aiutare. Studiato e progettato appositamente per i terremoti, può adattarsi anche ad altre tipologie di calamità quali nevicate o alluvioni.
Brevettato come sistema per comunicare all’esterno di un edificio le informazioni relative alla densità abitativa di quest’ultimo, Spum comprende: un pannello interessato, in almeno una facciata, da elementi di comunicazione A, che forniscono una serie di informazioni codificate relative ai residenti di un edificio. Poi ci sono mezzi di articolazione ai quali il pannello è associato, per ancorare il pannello a un supporto, vincolato ad un edificio, in modo che il pannello possa oscillare ed essere orientato, così che gli elementi di comunicazione previsti sul pannello siano maggiormente visibili rispetto alle normali vie di accesso all’edificio e/o rispetto al posizionamento dello stesso edificio rispetto a quelli adiacenti.
Spum, cos’è e come funziona
“Grazie a SPUM è possibile segnalare immediatamente quante persone si trovano nell’edificio da evacuare – spiega Mauro Di Bastiano alla nostra redazione – Il dispositivo rappresenta un’ottima soluzione, direi unica al mondo, per comunicare all’esterno la densità abitativa dell’edificio. Un dispositivo salvavita che può rivelarsi utile anche in contesti in cui, in momenti critici, la moderna tecnologia potrebbe mostrare le proprie imperfezioni e carenze“.
Perché il dispositivo è stato chiamato Spum?
“Probabilmente un qualsiasi nome inglese avrebbe potuto agevolarmi, ma ho preferito dare peso al significato delle parole. Sotto le macerie, i crolli, ci sono persone da salvare, quindi ho voluto che un dispositivo salvavita ne portasse il segno, ad incominciare dalla denominazione. Da qui Spum, Segnale di Presenza Umana”.
Un progetto al quale Mauro Di Bastiano ha lavorato autonomamente e che, solo nella fase finale, ha visto l’assistenza e la collaborazione di un gruppo di ingegneri bolognesi. “Sono sicuro che potrà essere prezioso. Spum può funzionare, ma non se resta nascosto, non se la gente non ne verrà a conoscenza”, spiega Di Bastiano.
L’obiettivo dell’inventore adesso è quello di poter far conoscere Spum alle varie istituzioni territoriali, dall’Emilia all’Abruzzo, fino all’intero paese. “Se già le province potranno dotarsi dello strumento, sarà un bel passo avanti nell’ambito delle operazioni di soccorso”.
Come funziona Spum?
“Spum è un’installazione visiva, montata sull’asta dell’antenna TV di casa o nel punto più alto e visibile dalla strada sottostante dell’edificio interessato. Il sistema è costituito da una staffa di sostegno che sorregge un pannello, nel quale viene riportato il numero della densità abitativa. Il cartello è dotato di una funzionalità ‘girevole’, che consente di ruotare con il movimento del vento evitando resistenze e attriti con l’aria. Riesce ad indicare eventuali persone all’interno delle abitazioni, dando un primo aiuto sul potenziale dato delle persone da soccorrere e segnalando case classificate come seconde case o addirittura disabitate. Perché perdere tempo a cercare persone in case che sono vuote? Fermo restando che il controllo va fatto, ovviamente, in tutte le case danneggiate, ma grazie all’utilizzo del dispositivo si può capire se effettivamente c’è la presenza di persone in casa. Non solo, Spum può fornire indicazioni anche sulle abitazioni in cui si trovano persone anziane”.