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Assegno di natalità, Nardis: “Nessuna discriminazione tra comuni montani”

I sindaci di Villa Sant'Angelo, Tione degli Abruzzi e Sant'Eusanio chiedono di rientrare nei benefici di legge del provvedimento contro lo spopolamento dei comuni montani che consentono di ottenere l'assegno di natalità.

I sindaci di Villa Sant’Angelo, Tione degli Abruzzi e Sant’Eusanio chiedono di rientrare nei benefici di legge del provvedimento contro lo spopolamento dei comuni montani che consentono di ottenere l’assegno di natalità.

Con una nota del 6 ottobre scorso, Domenico Nardis, Stefania Mariani e Giovanni Berardinangelo, rispettivamente sindaci di Villa Sant’Angelo, Tione degli Abruzzi e Sant’Eusanio Forconese hanno chiesto al governo regionale di essere ammessi ai benefici di legge previsti dal provvedimento relativo all’assegno di natalità contro lo spopolamento dei piccoli comuni montani. I tre comuni infatti sono stati esclusi per via di alcuni parametri che però secondo i sindaci sono stati male interpretati. “Se il Comune, come quello di Villa Sant’Angelo – spiega a IlCapoluogo.it il sindaco Nardis – ha sede a 546 metri sul livello del mare, ma la prevalenza del territorio comunale è sopra i 600 metri, perché dobbiamo essere esclusi? Dopotutto è la stessa Regione che definisce i nostri comuni come montani”.

Nessuna risposta, finora, dalla Regione, ma nel frattempo è arrivata la proposta emendativa dell’ANCI, presentata dal sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, per estendere i benefici di legge superando la soglia discrimine dei 600 metri di altitudine per i comuni e il limite Isee di 25mila euro. Così i sindaci di Villa Sant’Angelo, Tione e Sant’Eusanio sono tornati alla carica, per vedersi riconosciuto un beneficio che, come sottolinea il sindaco Domenico Nardis, “in questo momento di crisi Covid 19 può essere davvero utile”. Così i sindaci Nardis, Mariani e Berardinangelo hanno inviato una nota all’ANCI, proponendo un emendamendo ad adiuvandum per l’estensione dei benefici di legge a tutti i comuni montani, così come previsto nella proposta inviata a ottobre alla Regione.

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