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Caritas L’Aquila, nel Natale della pandemia vicini a chi è in difficoltà

Circa 10 mila le persone assistite in città dalla Caritas: il Covid ha colpito duro senza fare distinzioni. L'intervista a don Dante Di Nardo.

È il Natale mesto della pandemia e in questo momento, che dovrebbe essere comunque di festa, il pensiero non può che andare a chi vive con la morte nel cuore a causa delle tante necessità e difficoltà.

Per questo la Caritas dell’Aquila a Natale come durante tutto l’anno, resta vicino ai tanti bisognosi, a chi ha perso il lavoro a causa del lockdown e della pandemia a chi non riesce a trovarlo, alle tante famiglie che non hanno modo di pensare al cenone della Vigilia perchè non sanno davvero cosa mettere in tavola o come pagare la bolletta della luce.

A dirigere la Caritas dell’Aquila, c’è don Dante di Nardo, energico e comunicativo parroco di Pettino che non si è mai fermato, nemmeno durante il lockdown di marzo, per tendere una mano a chi è stato abbandonato.

In Abruzzo, nel 2019, circa il 15,6 percento della popolazione verteva in uno stato difficoltà: dati in aumento anche a causa della pandemia e  che preoccupano tutto l’anno ma soprattutto durante le feste di Natale fa ancora più male.

I bisognosi almeno nel capoluogo d’Abruzzo non sono solo coloro che non riescono ad arrivare a fine mese, ci sono anche i giovani che hanno difficoltà a integrarsi nel mondo del lavoro, gli immigrati, i minori non accompagnati e una nuova categoria “fragile”: i papà separati.

A causa della pandemia ci sono anche i “nuovi poveri”, e così capita che alla porta della Caritas bussino anche gli artigiani, i commercianti, tutte quelle persone che dal lockdown di marzo hanno perso le entrate ma soprattutto la speranza.

“La Caritas aquilana tutto l’anno, sempre e senza distinzioni, cerca di portare sollievo a chi, vincendo la vergogna e il naturale imbarazzo, chiede aiuto concreto – spiega al Capoluogo don Dante – quest’anno poi la pandemia ha reso tutto già difficile portando a galla una serie di situazioni di disperazione”.

Adesso, in città, sono circa 10 mila le persone assistite. “Solo alla Caritas diocesana abbiamo ormai centinaia di persone alla settimana che vengono supportate con i pacchi spesa. Il reddito di cittadinanza ha consentito a tanta gente di respirare in questi mesi in cui è stato tutto fermo ma, nel frattempo, si sono aggiunte nuove situazioni di difficoltà”.

Il Covid ha colpito duro, senza fare distinzioni di sorta. “Le richieste di aiuto negli ultimi mesi del 2020 sono cresciute del 40 per cento. Tante sono le famiglie che non ce la fanno: mancano i soldi per le bollette, per comprare libri e quaderni ai figli che vanno a scuola, sono indietro con gli affitti e hanno il terrore di non sapere come andare avanti”.

“Noi facciamo quello che possiamo, abbiamo dato fondo a tutte quelle che erano le nostre risorse, prima non facevamo solo la spesa ma cercavamo anche di fornire denaro per le utenze o l’acquisto delle medicine. Adesso i fondi scarseggiano e speriamo che a breve in una boccata d’ossigeno che ci aiuti a fare di più”.

“Purtroppo i fondi sono quello che sono e quindi cerchiamo di fare il possibile per portare quantomeno un messaggio di speranza, almeno adesso che è Natale anche se per molti c’è davvero poco da festeggiare”.

“Purtroppo c’è una crisi nera e tanti padri di famiglia hanno perso il posto di lavoro. Per questo noi non ci limitiamo a fare qualcosa solo a Natale, perchè è il periodo ‘che lo impone’, noi gli stiamo vicino sempre, finchè non hanno risolto i loro problemi”.

Non solo bisognosi, la Caritas dell’Aquila segue e protegge anche i minori non accompagnati presenti in città. “Vanno a scuola e stiamo cercando di farli integrale nel tessuto sociale del territorio, gli forniamo la possibilità di compiere percorsi di studi completi. È giusto che vengano integrati, con le stesse possibilità di tutti quanti”.

“Voglio sperare che questo Natale sia davvero un momento di passaggio tra questi mesi bui e un futuro più sereno. Speriamo che nel 2021 arrivino a tutte le Caritas fondi sufficienti per poter fare di più, in modo da non lasciare indietro nessuno”.

“In questo periodo c’è una cosa che mi piace poco, si mette in risalto la rivendicazione del bene invece è il momento di dare lustro solamente al bene che si fa. Devo dire che l’abbraccio corale della città è commovente, si sta muovendo tantissima solidarietà è una macchina importante”.

“Senza questa catena umana sarebbe un disastro. Quantomeno in questo Natale mesto e austero mettiamo in risalto la fiammella della speranza”.

“Sono tempi duri e il Covid 19 è stato veramente un duro colpo. Stiamo attenti e prestiamo ancora attenzione. Voglio abbracciare tutti, soprattutto chi ha bisogno. Spero che le feste di Natale portino con un po’ di calore nei cuori di chi in questo momento sta soffrendo. Auguro a tutti tanta serenità, non solo a Natale ma per il futuro. Noi ci siamo e faremo sempre il possibile. Come cristiano, personalmente, sono chiamato in nome di Gesù ad accogliere tutti, senza se e senza ma e continuerò a farlo!”.

Caritas L’Aquila, un piccolo gesto per aiutare chi soffre

“Trova il tempo di fare la carità E’ la chiave del Paradiso. Prometti a te stesso di parlare di bontà, bellezza, amore a ogni persona che incontri; di far sentire a tutti i tuoi amici che c’è qualcosa di grande in loro; di guardare al lato bello di ogni cosa e di lottare perché il tuo ottimismo diventi realtà”, Madre Teresa

La Caritas diocesana si sostiene anche con le offerte di chi può. Le offerte vanno intestate a Confraternita del preziosissimo sangue sparso. IBAN IT07I0538703601000002572002. La confraternita è l’ente giuridico a servizio della Caritas diocesana. Specificare la causale “emergenza coronavirus”

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