Il caso

Crisi di Giunta L’Aquila, Biondi alla Lega: “Ho già dimostrato troppa pazienza”

L'AQUILA - L'ira del sindaco Biondi dopo il Consiglio interrotto per mancanza di numero legale dopo l'abbandono dei lavori da parte della Lega.

L’AQUILA – L’ira del sindaco Biondi dopo il Consiglio interrotto per mancanza di numero legale dopo l’abbandono dei lavori da parte della Lega.

“Se qualche forza politica ha deciso che la strada migliore sia quella di fare il gioco dell’opposizione, schierandosi con partiti che, nel corso del post sisma, hanno lasciato che all’Aquila non venisse ricostruita una scuola né un bene pubblico, che le frazioni fossero abbandonate a loro stesse, che la città sprofondasse nelle classifiche sulla qualità della vita, che i conti municipali e il patrimonio versassero in una situazione disastrosa, tutte criticità che l’attuale amministrazione sta progressivamente sanando e portando all’attenzione del dibattito cittadino, ha tutta la legittimità per poterlo fare, si chiama democrazia. Ma di certo non mi farò condizionare nell’opera di risanamento e rilancio che si sta portando avanti con risultati oggettivi e sotto gli occhi di tutti”. Così il sindaco Pierluigi Biondi, dopo le dichiarazioni del capogruppo della Lega, Francesco De Santis, che ha annunciato l’abbandono dei lavori nel Consiglio comunale di oggi, quindi scioltosi per mancanza del numero legale”.

“Siamo pronti per la realizzazione del nuovo ponte Belvedere – aggiunge Biondi – e il rifacimento di Piazza Duomo, abbiamo restituito alla comunità due scuole, quella di Arischia e la Mariele Ventre, e sono stati validati i progetti per la ricostruzione di altri istituti scolastici, come l’infanzia Pettino-Vetoio, Celestino V, Polo scolastico Gignano-S. Elia solo per citarne alcuni, dopo anni di impasse l’edilizia cimiteriale del capoluogo e delle frazioni è stata sbloccata, gli impianti sportivi di Piazza D’Armi e dell’intero territorio sono oggetto di lavori di ripristino e riqualificazione, abbiamo ottenuto il riconoscimento Unesco della Perdonanza e siamo tra le dieci finaliste per capitale italiana della cultura 2022, siamo in linea con le principali realtà europee per diffusione e incentivazione della mobilità elettrica, è stata vinta la battaglia per il rifinanziamento della ricostruzione con 2,75 miliardi, abbiamo ottenuto la prima scuola di formazione dei Vigili del fuoco in Italia e potrei continuare a lungo”.

Quindi l’affondo: “A questo punto, però, le strade possono essere solo due: o dimostrare responsabilità, rispetto delle istituzioni e confronto leale con tutte le componenti dell’attuale maggioranza oppure, in mancanza di questi requisiti, bisogna essere pronti ad affrontarne tutte le conseguenzeRitengo di aver dimostrato fin troppa pazienza, occupandomi di beghe da cortile e dichiarazioni improvvide, sottraendo tempo prezioso alla soluzione delle decine di problemi ereditati dal malgoverno del centrosinistra. Se qualcuno ritiene che sia utile strategicamente allearsi con i responsabili della catastrofe in cui era piombata L’Aquila è libero di farlo, i miei migliori auguri, ma io non ne sarò complice: ho costruito la mia reputazione di amministratore pubblico sul principio irrinunciabile di non cedere alle lusinghe né ai ricatti, di qualunque genere. Quella stessa reputazione che ha consentito al centrodestra, nel 2017, di passare dal 35% del primo turno al 53% del ballottaggio, per cui non intendo mortificarla ora”.

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