Pensione minima pignorata alle Poste, l’odissea di un aquilano

31 dicembre 2020 | 10:27
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Pensione minima pignorata alle Poste, l’odissea di un aquilano

L’odissea di un aquilano con le Poste, condannato in contumacia gli viene persino pignorata la pensione versata su un libretto.

Questo è quanto accaduto a un pensionato aquilano, V.P. che si è rivolto al Capoluogo perchè disperato: “Non posso fare la spesa, nè pagare le bollette, rischio veramente di finire per strada per un errore burocratico imputabile solo alle Poste”, riferisce al Capoluogo il suo legale.

L’uomo ha un libretto aperto presso una delle filiale dell’Aquila delle Poste italiane, sul quale confluisce esclusivamente la pensione minima.

È stato condannato a pagare una somma di denaro all’esito di un processo civile celebrato in contumacia di cui fino al pignoramento non aveva avuto conoscenza. Queste somme – come previsto dalla legge – non sono pignorabili, anche perchè si tratta di denari assolutamente necessari per sostenersi.

L’uomo inoltre è andato più volte alle Poste accompagnato dal suo legale e ha cercato di farli ragionare su questo aspetto.

In un primo momento le Poste avevano sbloccato il conto, adesso è stato bloccato di nuovo e non può quindi prelevare la pensione per un disservizio tecnico.

Le Poste, pur comprendendo la situazione, per ragioni di sistema, sono obbligate a bloccare tutte le somme in giacenza sul libretto e ad attivare di volta in volta la procedura di sblocco su istanza dell’interessato che, ogni mese è quindi costretto ad andare a fare la richiesta con un’attesa di 2/3 giorni lavorativi prima di avere di nuovo i soldi disponibili.

Il risultato è che oggi, ultimo giorno dell’anno e con davanti un lungo week end rosso, non può fare la spesa. L’uomo promette battaglia e se non vedrà riconosciuto un suo diritto inalienabile, è pronto a fare causa alle Poste. 

L’augurio, è che tutto possa risolversi nel migliore dei modi e nel minor tempo possibile.