Aree interne e trasporti, disagi per gli utenti del Distretto sanitario di Barisciano

Trasporti nelle aree interne, disagi per gli utenti del Distretto sanitario di Barisciano. La nota del sindaco di Navelli, Paolo Federico.
Ha preso carta e penna e scritto ai dirigenti delle società di trasporto Ama e Tua senza dimenticare di tirare in ballo gli assessori alle aree interne, ai trasporti, il sindaco dell’Aquila e i vertici dell’Asl n. 1. A mettere nero su bianco il disagio degli utenti è stato il sindaco di Navelli e commissario della comunità montana montagna di L’Aquila Paolo Federico che con quest’ultimo ente gestisce i servizi sociali per 42 comuni della provincia aquilana. “Ricevo continue lamentele – scrive Paolo Federico – da tanti utenti che hanno difficoltà a recarsi nella sede dei distretti sanitari di Barisciano; in particolare, gli utenti del distretto di Barisciano servito dalla società Tua, devono scendere alla fermata che affaccia sulla Strada Statale 17. In questo modo si costringono persone anziane a fare a piedi più di un chilometro e mezzo di strada solo per raggiungere la struttura pubblica senza contare i rischi che corrono con l’attraversamento della Strada Statale 17. Inoltre, nel distretto sanitario di base Asl 1 della frazione di Bazzano, servito da Tua e Ama, nessuna delle due società ferma nei pressi dello stesso con forti disagi per le utenze che devono farsi circa 2 chilometri a piedi”.
Da qui la decisione del commissario di scrivere a all’assessore regionale ai trasporti Umberto D’Annuntiis, all’Assessore regionale aree interne e del Cratere Guido Quintino Liris, al sindaco della Città di L’Aquila Pierluigi Biondi al presidente della società Tua Gianfranco Giuliante, al presidente della società Ama L’Aquila Gianmarco Berardi e a Roberto Testa direttore della Asl 1. “Credo – ha concluso Paolo Federico – sia necessario portare a termine degli accorgimenti per fare in modo che le utenze di territori già svantaggiati, alle prese con le problematiche del periodo invernale, della pandemia in corso e quindi la necessità di fare vaccinazioni e tamponi Covid-19, possano trovare soluzioni più idonee e rispettose della loro dignità”.