Crisi politica, atto di irresponsabilità ma restiamo contro il Governo

Nessuna ciambella di salvataggio per Conte dal senatore Gaetano Quagliariello: “Abbiamo sempre votato contro e non c’è ragione di cambiare idea, però questa crisi è un atto di irresponsabilità”.
Ore febbrili tra Palazzo Chigi, Palazzo Madama e Montecitorio dopo la crisi ufficialmente aperta da Matteo Renzi che ha ritirato dal Governo le ministre in quota Italia Viva, Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, entrambe dimesse “per procura”, senza nemmeno una parola nella conferenza stampa il cui mattatore unico è stato proprio Renzi. Le forze di Governo guardano al centro alla ricerca di “costruttori” o “responsabili” che permettano a Conte di raggiungere una maggioranza anche senza i voti renziani, anche perché a livello di partiti politici è tutto blindato.
Nessuno spiraglio dal senatore Gaetano Quagliariello che pure ha definito la crisi di Governo “un atto di irresponsabilità“: “La mia posizione – spiega a IlCapoluogo.it – non cambia. Ritengo che questa crisi sia un atto di irresponsabilità in un momento in cui le Regioni la mattina si svegliano senza sapere di che ‘colore’ sono rispetto alla pandemia ed assurdo pensare di aggravare le difficoltà del Paese e di ogni singolo cittadino italiano”.
Il parare negativo sulla crisi, però, non cambia il rapporto con il Governo: “Abbiamo sempre votato contro e non c’è motivo di cambiare giudizio. Crediamo che il Governo abbia sbagliato sotto molti punti di vista, da quello economico a quello istituzionale, fino al rapporto con l’opposizione. Il nostro giudizio non cambia solo perché ci troviamo di fronte a un crisi assurda”.
Quindi bocciati sia Renzi che Conte. Il presidente del Consiglio dei Ministri a questo punto dovrà affidarsi alla “conta” in Parlamento: “Lunedì sarà alla Camera e martedì al Senato per vedere se c’è una maggioranza”. E sulla possibilità che venga raggiunta, il senatore Quagliariello non si sbilancia: “Siamo sul filo, regna davvero grande incertezza“.
Insomma, bene che andrà per Conte, riuscirà a racimolare i voti necessari per una maggioranza davvero risicata, troppo poco, per un Governo che deve gestire una pandemia. Ammesso che Renzi non giochi la carta dell’appoggio esterno al Governo, in attesa di trovare una quadra che porti a ricucire lo strappo.