Vaccini Covid per anziani e disabili: prenotazioni non solo online ma medici di base non coinvolti

Vaccini Covid 19, si apre la piattaforma per le prenotazioni riservate ai disabili e over 80. I medici di famiglia non sono stati coinvolti. Sarebbe stato un utile supporto per i tanti anziani soli e le persone in difficoltà.
La piattaforma è stata riaperta questa mattina per l’acquisizione delle manifestazioni di interesse alla vaccinazione.
Un sistema, quello telematico, di difficile accesso non solo per i disabili ma anche per gli anziani, non abbastanza digitalizzati e spesso non dotati di strumenti informatici. I problemi di connessione, soprattutto nell’Abruzzo interno aquilano sono diversi. Per ovviare a questi problemi sono stati attivati dei numeri telefonici, spiega l’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì: 085/9218691, 085/9218692, 085/9218693. Saranno in funzione dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 17.
Anche gli Urp delle Asl regionali forniranno assistenza ai cittadini (clicca qui per maggiori informazioni)
Inoltre, nella Valle Subequana, è stato attivato un sistema di supporto a chi ne farà richiesta non solo per la prenotazione, ma anche per il trasporto con un pulmino quando si verrà chiamati a fare il vaccino.
Anche la Comunità montana Montagna dell’Aquila si è resa disponibile a dare supporto alle persone che ne avranno bisogno, sia nella fase di prenotazione che per essere accompagnati a effettuare la vaccinazione.
Manifestazioni di supporto e di sostegno nella lotta al virus, soprattutto in considerazione del fatto che per molti anziani o persone non autosufficienti, sarà difficilissimo riuscire a collegarsi per prenotare.
Il dato di fatto e non trascurabile è che non tutti gli anziani hanno un parente o qualcuno che possa aiutarli. Tanti sono soli e, sicuramente, in piena pandemia è anche rischioso far entrare in casa magari il vicino per farsi dare una mano.
Sarebbe stato sicuramente più utile coinvolgere i medici di famiglia, ma secondo quanto riferito alla redazione, non sono stati coinvolti.
“Noi medici di famiglia non siamo stati coinvolti – spiega un dottore aquilano sentito dal Capoluogo – Sicuramente non sarebbe stato facilissimo iscrivere tutti i nostri mutuati, una mole di lavoro che avrebbe rallentando la normale attività di studio. In ogni caso mi sono messo a disposizione di chi ne avrà bisogno e so che anche i miei colleghi stanno facendo altrettanto”.
“Ci sono tante situazioni di solitudine che la pandemia ha amplificato e tanti anziani o disabili sono comunque soli e non in grado di destreggiarsi con la tecnologia”.
Vaccino anti Covid, da oggi 29% dosi Pfizer in meno
C’è chi quindi si prepara già alla seconda dose, ma ora l’Italia teme per il prosieguo della campagna di vaccinazione dopo l’annuncio di Pfizer (il colosso farmaceutico Usa che con BioNTech produce uno dei due soli antidoti al Covid finora autorizzati in Europa, in attesa del via libera per AstraZeneca) che nei prossimi giorni rallenteranno le consegne previste.
Un rallentamento consistente nell’approvvigionamento di fiale che manderà sicuramente in crisi la campagna vaccinale e la somministrazione delle seconde dosi per tutte quelle Regioni che non hanno messo da parte scorte sufficienti.
“La Pfizer ha altresì annunciato che non può prevedere se queste minori forniture proseguiranno anche nelle prossime settimane, né tantomeno in che misura” è la nota, inquietante, diffusa dalla struttura commissariale per l’emergenza Covid 19.