LFoundry sciopero no-stop, sul tavolo turni e stabilizzazioni: aspettando il vero Piano industriale

Domani ultimo giorno di sciopero per i lavoratori LFoundry, sostenuti anche dai sindaci marsicani. Riorganizzazione dei turni, stabilizzazioni dei precari e non solo sul tavolo della trattativa tra Rsu e vertici aziendali.
Domani in nottata l’ultimo turno di sciopero, indetto dalle sigle sindacali. Partecipazione dell’80% dei lavoratori LFoundry: un’adesione rilevante a fronte di una trattativa estenuante, accesa da “una riorganizzazione unilaterale della turnazione portata avanti dall’azienda, senza coinvolgere le sigle sindacali a tutela dei dipendenti”.
Uno dei nodi principali alla base dello sciopero, infatti, riguarda proprio la necessità di cambiare i turni, riducendo il numero delle notti per i lavoratori LFoundry. Da ormai molti anni i turni sono così strutturati: 4 giorni di lavoro (da 12 ore ciascuno) più 4 di riposo, più 3 giorni di lavoro e 5 giorni di riposo. Un turno che si sviluppa, quindi, su 16 giornate.
“C’è un aspetto molto pesante nell’organizzazione della turnazione. – ci spiega Roberto Di Francesco, RSU e segretario provinciale Fiom-Cgil L’Aquila – Oltre ai 4 giorni di lavoro da 12 ore ognuno, le 2 notti consecutive da 12 ore sono particolarmente dure. Quindi, fermo restando il totale delle ore lavorate a fine anno, abbiamo proposto all’azienda: un giorno + una notte e 3 giorni di riposo; eliminando le due notti consecutive. Per far tornare, poi, il conto complessivo delle ore a fine anno, la nostra proposta prevede 15 rientri durante l’intero arco dell’anno“.
Questa la proposta sul tavolo della trattativa, che è andata però incontro a una parallela riorganizzazione autonoma da parte dell’azienda, senza prima coinvolgere la sigle sindacali interessate.
Tuttavia la trattativa è ben più ampia e non poggia solo sul braccio di ferro legato alla turnazione. Ci sono altri 4 punti sui quali le Rsu stanno cercando di trovare un accordo con i vertici LFoundry.
“Da mesi trattiamo con l’azienda sulla turnistica, appunto, sull’accordo per le uscite incentivate (quindi pensionamenti o altri incentivi), la stabilizzazione dei precari (contestiamo l’accordo di prossimità voluto dall’azienda, con cui i dipendenti rischiano di essere precari per 36 mesi), il fondo di competenze relativo alla formazione dei dipendenti LFoundry e, infine, il premio di risultato“. Questi tutti gli argomenti sul tavolo, caldissimo, della trattativa.
Trattative messe in discussione dalle “operazioni compiute contemporaneamente dall’azienda, che, senza confrontarsi con noi, ha portato lavoratori da un reparto a un altro e da un turno a un altro“.
Ieri, mercoledì 20 gennaio, sono arrivati a sostenere i lavoratori anche alcuni sindaci marsicani, guidati dal primo cittadino Giovanni Di Pangrazio. Il punto vero, comunque, resta principalmente uno: il futuro dello stabilimento. Si chiedono chiarimenti su investimenti futuri e sull’ormai noto piano industriale dell’azienda, presentato al Ministero dello Sviluppo Economico un anno fa ma di cui ancora fatica a vedersi una realizzazione concreta.