Di Nizio Atessa, il VIA boccia il progetto dell’impianto rifiuti sanitari

22 gennaio 2021 | 09:19
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Di Nizio Atessa, il VIA boccia il progetto dell’impianto rifiuti sanitari

Il Comitato VIA boccia il progetto della Società Di Nizio sull’impianto di trattamento e smaltimento rifiuti sanitari infetti ad Atessa. Ma sulla vicenda pende un ricorso al TAR.

È stata pubblicata questa mattina la decisione del Comitato regionale VIA sul progetto della società Di Nizio Eugenio relativo all’impianto di trattamento di rifiuti ospedalieri infetti, con relativo deposito di stoccaggio ad Atessa. “Le motivazioni di merito e legali, sostenute dal Comune di Atessa, – commenta il sindaco Giulio Borrelli contattato a riguardo da IlCapoluogo.it – hanno trovato riscontro nel provvedimento del CCR-VIA (Comitato di Coordinamento Regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale) del 21/1/2021. Anche l’ultimo tentativo della ditta di ottenere una proroga “sine die” e rinviare alle calende greche ogni decisione, in attesa della conclusione del ricorso dalla stessa presentata al TAR Abruzzo, è stato rigettato. Ringrazio Maurizio Calabrese, ingegnere per l’ambiente e il territorio, Emilio Carafa, ingegnere civile, Massimo Colonna, chimico, Andrea Rosario Natale ed Enrico Stagnini, entrambi dottori in scienze ambientali, tutti i componenti della Commissione Comunale che hanno motivato il parere negativo sulla V.INC.A. (Valutazione di Incidenza Ambientale) presentata al Comitato regionale. Un ringraziamento particolare al prof. Avv. Andrea Filippini per il supporto legale che ha dato e sta dando al nostro Comune. Sappiamo, naturalmente, che la Di Nizio-Colasante si è già appellata al TAR Abruzzo. Affronteremo anche questo confronto, davanti alla giustizia amministrativa, nella serena consapevolezza delle ragioni di un intero territorio e della popolazione che ci vive e ci lavora”.

Progetto Di Nizio, la vicenda.

Dopo il preavviso di rigetto con la possibilità da parte della società di presentare integrazioni entro 10 giorni, quindi, la Di Nizio aveva richiesto proroga sine die, in quanto contestualmente aveva fatto ricorso al TAR. Il VIA, però, ha ritenuto di chiudere comunque la vicenda, rigettando il progetto. Da verificare a questo punto l’esito del ricorso al Tribunale amministrativo, che si dovrà esprimere sulla legittimità della VIncA del Comune di Atessa con la possibilità che la Regione debba riaprire il procedimento, senza appunto la VIncA, qualora venisse accolto il ricorso.

Intanto, come si legge nelle motivazioni pubblicate, “la richiesta di cui alla nota dello scorso 21.12.2020, nostro prot. n. 455274, è irricevibile in quanto privo di riferimento normativo e in violazione dei termini perentori della presente procedura. Anche qualora i suddetti termini, di cui si richiede la proroga, alla luce di alcune interpretazioni giurisprudenziali, non si considerassero perentori bensì ordinatori, va considerato che, gli stessi, sono, in realtà, già scaduti e ad oggi manca una data certa riguardo la discussione di merito del giudizio al TAR che, non contemplando istanza di sospensiva potrebbe, per sua natura, definirsi in un tempo molto distante da oggi. Ne deriva che l’istanza in oggetto, oltre che illegittima, sarebbe impossibile da concedere, non essendo neanche ipotizzabile una sorta di proroga “sine die” della procedura amministrativa”.

Da qui il “rigetto dell’istanza ‘Progetto per la realizzazione di un impianto di trattamento di rifiuti sanitari a rischio infettivo mediante sterilizzazione, con adiacente deposito per rifiuti pericolosi e non pericolosi’ confermando le motivazioni di cui al Giudizio n. 3230 del 10/09/2020, non avendo il proponente fornito, nei termini previsti dalla precedente proroga accordata con Giudizio n. 3243 del 01/10/2020 alcun elemento utile alla rivalutazione della decisione”.

Per il momento, dunque, un respiro di sollievo da parte dei cittadini e dall’amministrazione comunale guidata da Giulio Borrelli, che proprio sul progetto aveva presentato una VIncA contraria e ieri era stato audito al Comitato VIA, rispetto a un progetto che rischierebbe di impattare in modo decisivo sia sul centro abitato, non lontano dalla zona industriale, sia sulla stessa zona, già vocata a fiorente automotive.