Vaccini anti Covid, Procura di Pescara indaga su eventuali favoritismi

23 gennaio 2021 | 10:35
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Vaccini anti Covid, Procura di Pescara indaga su eventuali favoritismi

Vaccinogate, la Procura di Pescara indaga sulla somministrazione dei vaccini a persone non inserite nelle categorie prioritarie. Parte l’inchiesta su eventuali favoritismi, per verificare se siano state vaccinate anche persone non inserite nelle categorie prioritarie: Nas nella sede della Asl pescarese e della Regione

I carabinieri del Nas in Regione e negli uffici della Asl pescarese per acquisire gli elenchi dei beneficiari del vaccino Pfizer in Abruzzo.

Ad aprire l’inchiesta per vederci chiaro sulla somministrazione dei vaccini in Abruzzo è la procura della Repubblica di Pescara: il fascicolo, ancora senza indagati, è nelle mani dei sostituti procuratori Anna Benigni e Luca Sciarretta.

I Carabinieri del Nas, guidati dal Comandante Domenico Candelli, si sono recati negli scorsi giorni, scrive il Centro, negli uffici amministrativi dell’assessorato regionale alla Sanità in via Conte di Ruvo e negli uffici del dipartimento Prevenzione della salute della Asl pescarese.

Al centro dell’indagine vedere se si siano verificati dei favoritismi, ovvero se ad essere state vaccinate siano state solo persone aderenti alle categorie prioritarie oppure anche altre: nella prima fase, lo ricordiamo, a poter ricevere il vaccino sono operatori sanitari, sociosanitari, ospiti delle Rsa e addetti ai servizi collegati, gli ultraottantenni.

Favoritismi che, stando alle numerose segnalazioni arrivate alla redazione de Il Capoluogo, potrebbero essersi verificati anche nella Asl 1: molti i sanitari, anche in prima linea, che hanno denunciato di non aver ancora ricevuto il vaccino, a fronte di persone, non inserite nelle liste prioritarie, che invece lo avrebbero ricevuto.

Vaccinogate: io, operatore sanitario, non vaccinato

L’inchiesta del Capoluogo su questi fatti va avanti da diverse settimane: nonostante le smentite da parte della Aslcontinuano ad arrivare segnalazioni.

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Tornando all’inchiesta pescarese, si vogliono accertare eventuali irregolarità così come è avvenuto in altre città come Bari, Modena e Catanzaro. In quel caso, si partiva da denunce precise e dettagliate: a Pescara si lavora per verificare il rispetto delle procedure ed evitare che i vaccini vengano somministrati anche ai fuori lista. L’ipotesi di reato che figura nel fascicolo appena aperto è quella di omissione di atti d’ufficio, ma non è escluso che ci siano altre ipotesi aggiuntive.