Antonio Laudante a capo dell’ANARTI di Abruzzo e Molise

3 febbraio 2021 | 07:01
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Antonio Laudante a capo dell’ANARTI di Abruzzo e Molise

L’intervista ad Antonio Laudante, eletto delegato regionale per l’Abruzzo e Molise dell’ANARTI, l’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia.

Il generale di Artiglieria Antonio Laudante è stato eletto delegato regionale per l’Abruzzo ed il Molise dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia (ANARTI). Sempre in prima linea nelle manifestazioni volte a celebrare il ricordo dei soldati italiani caduti in tutte le guerre che il Paese ha dovuto affrontare dall’Unità ai giorni nostri, il generale Laudante ha sempre ritenuto l’Esercito Italiano, ed in particolare l’Arma dell’Artiglieria, l’arma dotta protagonista della leggendaria Battaglia del Solstizio, come una seconda famiglia.

Raggiunto telefonicamente da IlCapoluogo.it, ha espresso tutto il proprio affetto verso le Forze Armate nonché la soddisfazione per una nomina che intende onorare con tutto sé stesso, Covid permettendo.

antonio laudante

Generale, questa nomina deve costituire per lei una grande soddisfazione, considerando l’impegno che ha sempre profuso nel sostenere le attività dell’Associazione.
La soddisfazione è tanta, ho sempre partecipato con impegno e dedizione alle attività associative e sono determinato a dare tutto nel guidare le sezioni di Abruzzo e Molise per i prossimi tre anni. Purtroppo il Covid ci ha costretto a fermarci ma non dobbiamo perderci d’animo, dobbiamo avere fiducia nel futuro ed essere scrupolosi e disciplinati nel fare la nostra parte nella lotta al Coronavirus. Mantenere un comportamento responsabile è l’unico modo per evitare di continuare ad andare avanti con questi lockdown ad intermittenza.

Fortunatamente hanno iniziato a distribuire i vaccini, la somministrazione tuttavia procede con lentezza.
Non conosco in maniera sufficiente queste dinamiche, l’unica cosa posso dire è che lì dove si annidano ingenti interessi economici si vanno inevitabilmente a creare situazioni poco chiare. Ho accolto con favore l’idea di far gestire ai militari la distribuzione dei vaccini, considerando l’affidabilità del nostro personale. Del resto in situazioni di emergenza la figura del militare rappresenta sempre un’ancora di salvezza.

Noi aquilani lo sappiamo bene.
Si, nostro malgrado. Spesso si dice che le divise mimetiche non servono più a nulla, ma sui luoghi dei disastri i primi ad arrivare sono molto spesso gli uomini e le donne in grigioverde. A ciò si aggiunga l’eccellente lavoro che i nostri soldati svolgono nei luoghi caldi del mondo, spesso pagando un prezzo molto alto

IlCapoluogo.it ha pubblicato un’intervista rilasciata da Maurizio Cocciolone, nostro concittadino conosciuto per essere stato uno dei due piloti italiani presi prigionieri dagli iracheni durante la prima guerra del Golfo, lo conosceva?
Durante la mia carriera non l’ho mai incontrato, del resto eravamo in servizio in due armi diverse, lui nell’Aereonautica ed io nell’Artiglieria. Ho avuto tuttavia il piacere di conoscerlo al suo ritorno dalla prigionia quando, presso il quartiere di Pettino dove abitava, gli aquilani organizzarono per lui una grande festa di bentornato. Erano anni in cui l’Italia iniziava a partecipare in maniera significativa ad importanti missioni militari, personalmente non sono mai stato in Medio Oriente, ma ho partecipato a diverse missioni in Europa

Ha dei ricordi particolarmente belli da voler condividere?
Ne avrei moltissimi, ho vissuto esperienze straordinarie insieme ai miei uomini, esperienze di vita, di quelle che ti arricchiscono. Vede, il servizio militare non è un insieme di inutili automatismi ma un’intensa esperienza umana in cui si impara a ragionare non da singolo ma come membro di un gruppo. L’insegnamento più prezioso che questo mestiere mi ha impartito è lo spirito di corpo, il senso di responsabilità verso gli altri e la capacità di apprezzare il valore della solidarietà e dell’onore.