Covid, l’appello di Grimaldi: “Il virus non si ferma, manteniamo alta la guardia”

“Non abbassiamo la guardia”. Il professor Grimaldi, primario del reparto di Malattie infettive del San Salvatore, fa il punto dopo l’impennata dei contagi in regione degli ultimi giorni.
Il professore Alessandro Grimaldi, primario del reparto Malattie infettive del San Salvatore dell’Aquila, sentito dal Capoluogo, conferma un picco di contagi in regione che, pur non investendo direttamente la zona dell’Aquila, interessa da vicino anche il presidio sanitario aquilano.
Il reparto del prof. Grimaldi si è riorganizzato e attualmente ci sono 8 ricoveri da fuori provincia. Si tratta di pazienti provenienti da Pescara e Chieti, dove i reparti sono in esubero e non ci sono più posti letto nemmeno nell’ospedale Covid attrezzato nel capoluogo adriatico.
I nuovi casi positivi al Covid 19 sono aumentati in tutto l’Abruzzo: l’ultimo dato parla di 526 nuovi contagi in un solo giorno (3 febbraio 2021), uno dei dati più alti degli ultimi due mesi.
Crescono, fuori L’Aquila, anche i ricoveri, che tornano ai valori di dieci giorni fa. I numeri recenti confermano come la zona più colpita sia l’area di Pescara-Chieti.
“Gennaio – spiega Grimaldi – è stato un mese abbastanza tranquillo dal punto di vista dei contagi. Adesso, la situazione, a livello regionale è di nuovo critica, ma siamo pronti ad affrontare la situazione”.
“Nelle settimane scorse gli anziani ricoverati sono arrivati in gravi condizioni per aver ricevuto le cure specifiche troppo tardi, ma abbiamo ottenuto dei risultati ottimali anche in condizioni drammatiche. In tal senso ringrazio la mia impareggiabile squadra, un lavoro di equipe, fatto da professionisti che da mesi, senza risparmiarsi, sta portando avanti una battaglia senza esclusione di colpi bassi”.
“I pazienti arrivati adesso da fuori provincia non sono in pericolo di vita: presentano tutti la classica polmonite da Covid aggravata, in alcuni casi, da un’insufficienza respiratoria. Non dobbiamo abbassare la guardia: non è questione di scuole aperte, ma di abitudini, di un ‘rilassamento’ generale. Il ritorno in zona gialla non può coincidere con una sorta di ‘tana libera tutti’ perché il virus c’è e circola ancora”.
Per quanto riguarda la riorganizzazione del reparto di Malattie infettive dell’Aquila, “Dal momento che i ricoveri erano scesi nelle ultime settimane, avevamo riaperto un’ala per i pazienti ‘non Covid’. Attualmente i posti letto occupati sono 10, se bisogna tornare in trincea siamo pronti, anche se davvero spero che non sia così”.
“La campagna vaccini va avanti, dobbiamo sperare di avere la disponibilità di dosi sufficienti, in modo da poter andare avanti”.
“Non possiamo fare pronostici, sono trend che non consentono di fare previsioni, le strutture da noi non sono ancora sotto pressione per fortuna, speriamo di uscirne senza una terza ondata”.
“Non abbassiamo la guardia, finché il virus circola ancora. Anche se abbiamo cominciato a vaccinare non possiamo rilassarci: non dimentichiamo la mascherina, evitiamo gli assembramenti, favoriamo il distanziamento sociale, laviamo le mani frequentemente, negli ambienti chiusi facciamo circolare l’aria”.
“È una macchina che non si ferma, noi abbiamo la chiave per proseguire nella giusta direzione”.