Il report

Abruzzo, quasi 8mila tumori maligni nel 2019: a L’Aquila 6 casi ogni 1000 abitanti

Per l'Abruzzo, nel 2019, sono 7851 i nuovi casi di tumore maligno. A L'Aquila l'incidenza più elevata, ma il dato non allarma: ecco perché

Nel 2020 in Italia  diagnosticati quasi 377mila nuovi casi di tumore maligno, 6,3 ogni 1000 abitanti. Per l’Abruzzo i dati regionali più recenti sono quelli del 2019 e registrano 7851 nuovi casi di tumore maligno. L’Aquila è la provincia con l’incidenza più elevata, ma il dato non allarma “in rapporto all’età media più alta della popolazione”.

L’analisi del Capoluogo sull’andamento dei tumori maligni in Abruzzo, con un focus specifico sulla provincia dell’Aquila. I dati forniti sono il frutto delle elaborazioni dell’Agenzia Sanitaria regionale, numeri molto simili alle stime dell’AIRTUM, l’Associazione Italiana Registri Tumori, che riporta anche l’analisi del 2020 appena trascorso attraverso una ricognizione di dati nazionali ( per leggere il report clicca qui.)

Dei quasi 8mila casi di tumori maligni emersi in Abruzzo, 4204 hanno colpito maschi, 3647, invece, hanno colpito femmine. Il tasso di incidenza grezzo osservato è pari a 6,0 nuovi tumori per 1000 abitanti, contro il 6,1 del resto d’Italia. Un risultato in linea con quanto atteso, se non leggermente al di sotto delle previsioni.

Questo il dettaglio dei tumori maligni diagnosticati in regione nell’arco del 2019, suddivisi nella specifica tipologia.

Questo il report integrale dell’Agenzia sanitaria regionale, clicca qui Report 9 Incidenza Abruzzo 2019. 

Abruzzo, tumori in calo e tumori in crescita: il dettaglio

L’incidenza di alcuni tumori è stata sostanzialmente inferiore rispetto a quanto atteso e a quanto è stato osservato nel resto d’Italia. -13,9% di tumori al fegato, che si traducono in 38 cancri in meno; -11% di tumori alla tiroide, 29 casi in meno; -10,8% di tumori della prostata, cioè 87 casi in meno; -10,2% di tumore ai polmoni, cioè 94 casi in meno; -7,1% melanomi, 19 casi in meno; -5,2% tumori della mammella, 60 casi in meno.

In crescita, al contrario, rispetto alle previsioni sono i seguenti tumori. +30,7% (+42 casi) dei tumori al Sistema nervoso centrale; +27,6% (+16 casi) di tumori della cervice uterina; +17,5% (48 nuovi casi) di tumori del rene e delle vie urinarie; +9,7 e +9,6%, rispettivamente, per linfomi non Hodgkin e leucemie (26 e 18 casi in più).

Per ciascuna di queste sedi tumorali è stato rilevato il trend storico recente, relativo all’ultimo quinquennio.

Per i linfomi non Hodgkin il dato regionale appare in calo rispetto alle stime datate 2016. Si è passati da 324 casi attesi nel 2016 a 269 nel 2019. Le leucemie appaiono sostanzialmente stabili in regione negli ultimi 5 anni, ma nel resto della nazione è stato previsto un netto calo: dai 204 casi stimati da AIRTUM nel 2016, ai 187 del 2019. Tali discrepanze potrebbero riflettere un lieve ritardo nell’allineamento del registro abruzzese rispetto al trend nazionale.

Per quanto riguarda, poi, i tumori del rene e delle vie urinarie, la crescita in regione è stata relativamente lieve, ma i casi annuali stimati da AIRTUM si sono ridotti anche in questo caso rispetto al 2016, passando da 303 a 275 del 2019.

Ciò che emerge dai dati, quindi, è che per quanto riguarda il numero assoluto delle tre sedi tumorali il dato risulti superiore rispetto all’atteso e debba essere quindi motivo di attento monitoraggio: non vi sono, comunque, al momento evidenze chiare relativamente ad un trend negativo.

I numeri che destano preoccupazione sono i tumori del Sistema nervoso centrale e, in misura minore, della cervice uterina. Per queste due sedi tumorali i dati sono negativi poiché emerge un rischio significativamente maggiore di tali neoplasie, in modo continuativo, a carico dei residenti abruzzesi rispetto al resto della nazione. Si parla di un aumento di rischio marcato, oltre il 25% in più e, inoltre, nel caso specifico del tumore della cervice uterina il dato può essere una spia di una diminuzione dell’adesione (o dell’efficacia) allo screening regionale.

Tumori in Abruzzo, i dati provinciali: l’incidenza a L’Aquila

Andando a vedere nello specifico i dati provinciali: a L’Aquila nel 2019 sono stati diagnosticati 1870 nuovi casi, 1000 sui maschi e 870 sulle femmine, corrispondenti ad un tasso di incidenza grezzo di 6,25 tumori per 1000 abitanti.

Nelle altre province segue Teramo, con un tasso di incidenza pari al 6,08 per 1000 abitanti, quindi Chieti con un’incidenza del 5,94 per 1000 abitanti e, infine, Pescara, tasso di incidenza di 5,70 per 1000 abitanti.

Le province abruzzesi hanno mostrato un numero di nuovi casi generalmente in linea con le previsioni, con qualche eccezione. Ad esempio, proprio la provincia dell’Aquila ha fatto registrare un relativo incremento dei casi di tumori che hanno colpito le donne, rispetto ai dati previsti (52 tumori in più).

Dati in calo invece in provincia di Pescara, ma va precisato che la popolazione della provincia pescarese è, in media, più giovane di quella residente a L’Aquila, per cui un tasso di incidenza grezzo inferiore è prevedibile: i dati andrebbero standardizzati per età.

Andando a standardizzare i dati citati sui tumori, il tasso di incidenza resta comunque superiore in provincia dell’Aquila (6,28 su 1000 vs 5,92 su 1000), ma questa differenza non appare più statisticamente significativa.

Si può affermare, di conseguenza, che in nessuna delle province abruzzesi è stato osservato un rischio di qualsiasi tumore significativamente diverso rispetto al dato medio nazionale. 

 

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