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Tagliacozzo e non solo, dopo la movida e il degrado: un appello ai sindaci

Dopo il weekend di Tagliacozzo, con movida e degrado a farla da padroni, una riflessione sulle responsabilità e le possibili attività di prevenzione: nessuno si chiami fuori. A partire dalle istituzioni.

Movida e degrado, le responsabilità e le possibili attività di prevenzione: nessuno si chiami fuori.

Lungi dal Capoluogo.it non stigmatizzare comportamenti che oltrepassano l’inciviltà. Lungi dal Capoluogo.it non fare un plauso al Sindaco di Tagliacozzo per l’intervento netto e diretto finalizzato a redarguire alcuni giovani che ubriachi e “su di giri” sono finiti a tirare sassi in pieno centro. Corretto anche richiamare le famiglie.

Ma assembramenti, alcool e “su di giri” non possono essere responsabilità diretta delle famiglie. Se ci sono locali che vendono alcolici ai minorenni questi vanno chiusi. Se ci sono locali che permettono assembramenti questi vanno multati.

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Un sindaco non parla ex post dei vizi dei giovani, ma li previene e non può tenere fuori da queste dinamiche le forze dell’ordine che sono le uniche titolate a far rispettare le regole. “…I giovani di oggi sono messi male”, attacca il sindaco Giovagnorio nel post.

Le cronache dei giornali nazionali sono piene di notizie poco edificanti a tal riguardo. E non crediamo che tutte le famiglie d’Italia vogliano il male dei propri figli né tanto meno quelle di Tagliacozzo, che è stato teatro di risse finite sui social anche prima della pandemia a causa di locali che distribuiscono alcolici senza regole. In occasione di quell’avvenimento, ad essere multati per cose che non c’entravano nulla con i fatti avvenuti furono commercianti che poco o niente avevano a che vedere con i fatti che tanto scalpore fecero sui social.

Pertanto: grazie Sindaco per l’attenzione che vorrà dedicare ai più giovani, ma le chiediamo un’attenzione maggiore a certi fenomeni. Le famiglie hanno le loro responsabilità nell’educare i figli. Ma ci sono famiglie che hanno meno possibilità per farlo e si aspettano che la società faccia la Sua parte, a partire da alcuni commercianti che evidentemente pensano al decoro urbano come qualcosa che si determini attraverso il tendaggio e il tavolino. Non c’è un problema di hardware ma di software. Allora sarebbe utile domandarsi anche quale sia stato il Suo operato in tal senso e come pensa di programmare il nuovo operato se avrà la possibilità di essere rieletto. E questo appello lo rivolgiamo a tutti i Sindaci che nei prossimi anni si troveranno ad affrontare una situazione complessa, con madri e padri di famiglia che potranno perdere il posto di lavoro, con i ragazzi disorientati e con un’offerta di formazione che al netto delle strutture fisiche carenti non supporta i ragazzi.

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