Vaccino Covid 19, i trapiantati devono aspettare

Campagna anti Covid 19, ai trapiantati vaccino dopo ultra 80enni e personale scolastico: “Il virus ci rende ancora più fragili, quando toccherà a noi?”.
“Quando toccherà il vaccino anti Covid 19 ai trapiantati?”, se lo è chiesto Stefania Fasciani, che nel 2009 ha affrontato un trapianto di organi, rene-fegato, presso il centro trapianti Le Molinette di Torino: “Grande sostenitrice come volontaria in associazioni del settore che sostengono le patologie renali e donazioni di organi, – spiega – in questo momento sono socio Airp (Associazione italiana rene policistico onlus) che consiglia ai trapiantati e a chi è in lista per trapianto, dializzati, di fare al più presto il vaccino, consigliati Pfizer o Moderna. Come cittadina ho aderito al portale della Regione Abruzzo, della piattaforma over 80, e c’erano quasi 5mila adesioni, nel giorno in cui ho aderito circa 25 giorni fa, ad oggi sicuramente sono andati oltre i 5mila, per cui questo dato scoraggia e soprattutto, mi domando quando sarà il mio turno? O quello di altri alle stesse mie condizioni o con altre patologie in cui il vaccino rappresenta un vero e proprio salva vita?”.
“I trapiantati di organi – ricorda – sono costantemente sottoposti a terapia salvavita, facendo uso di farmaci immunodepressi, ossia farmaci che abbassano le difese immunitarie, che già in condizioni normali si è sempre ‘fragili’ soprattutto la presenza di questo virus Covid 19 ci rende ancora più fragili. Le precauzioni di uso mascherina, amuchina, evitare posti affollati, in alcuni casi usare stoviglie monouso nei bar, non ci pesa affatto, per quanto riguarda me l’ho fatto anche nel periodo post trapianto per un anno, ma nonostante le accurate precauzioni, si vive in una situazione di paura sapendo di essere un soggetto maggiormente a rischio di altri”.
D’altra parte l’URP le ha fatto sapere che “al momento le ASL della Regione Abruzzo stanno stanno provvedendo alla somministrazione dei vaccini per le categorie degli ultra 80enni e del personale scolastico. Successivamente si passerà alle categorie dei disabili e fragili, salvo ulteriori modifiche che interverrano da parte del Ministero della Salute”.
Insomma, per il momento i trapiantati devono aspettare.