Cronaca

Crollo San Pio delle Camere, la ricostruzione della tragedia

Crollo San Pio delle Camere, una tragedia nella ricostruzione post sisma. Chi sono i due operai che hanno perso la vita e la ricostruzione dei fatti.

É una tragedia quanto accaduto ai 2 operai della ricostruzione morti nel crollo a San Pio delle Camere mentre stavano lavorando in un cantiere.

Una tragedia che segna, negativamente, la ricostruzione post sisma anche nel piccolo borgo di San Pio delle Camere, a pochi km dall’Aquila.

I Vigili del Fuoco, dopo aver lavorato per ore, sono riusciti a estrarre i corpi dei due operai intorno alla mezzanotte. Il crollo era avvenuto nel primo pomeriggio, l’abitazione si trova all’interno del centro storico di San Pio delle Camere.

Gli operai impegnati nel cantiere erano 5: 3 sono scappati. Per Dzevdet Uzeiri, 61 enne macedone, ma da anni in Italia e residente a Castelnuovo e Cristian Susanu, 42 anni, originario della Romania e residente a Roio, non c’è stato nulla da fare.

Erano dipendenti della ditta Habita Srl, il cui titolare, Marcello Aloisio, è molto conosciuto e stimato in tutta la zona.

Crollo San Pio delle Camere, la ricostruzione della tragedia

I due operai erano impegnati nel risanamento di un vecchio edificio nel centro storico del piccolo borgo, gravemente lesionato dal sisma del 2009.

Improvvisamente, il solaio, un muro perimetrale e parte del tetto, sono crollati per cause ancora da accertare.

Secondo una prima ricostruzione, gli operai stavano mettendo in sicurezza l’edificio. Il crollo sarebbe avvenuto mentre era in corso la demolizione di una porzione che non prevedeva l’utilizzo di gru.

Come hanno riferito diversi testimoni, gli operai stavano effettuando una gettata in cemento per mettere in protezione l’edificio, quando all’improvviso è venuto giù tutto. Si ipotizza che Susanu e Uzeiri siano stati trascinati nella parte più bassa dove si trova una sorta di grotta.

Difficile, quindi, i soccorsi dei Vigili del Fuoco: hanno lavorato sotto le macerie per ore in un ambiente stretto e angusto, con il rischio di crolli del resto di fabbricato ormai pericolosamente instabile.

Il dispositivo di soccorso dei Vigili del Fuoco, formato da oltre quaranta uomini pervenuti dalla sede centrale di L’Aquila e dalle sedi di Sulmona, Popoli, Chieti, è tempestivamente intervenuto con i nuclei speciali dei GOS (Gruppi Operativi Speciali Movimento Terra) e USAR (Urban Search And Rescue), questi ultimi giunti dalla regione Lazio, personale formato per il soccorso in macerie.

Le operazioni sono terminate con la messa in sicurezza dell’intera area.

Nel 2012, sempre in un cantiere della ricostruzione, perse la vita Vasile Copil, un operaio che morì a Rocca di Cambio il primo maggio, quando tra l’altro il cantiere doveva essere chiuso.

Le indagini e il processo appurarono che l’operaio si sarebbe sporto da un balcone al terzo piano dell’edificio dove stava lavorando per passare del materiale a un collega che stava sul letto ed è caduto nel vuoto.

Crollo San Pio delle Camere: il cordoglio dell’Arcidiocesi

“L’Arcidiocesi tutta partecipa con la preghiera e una sentita vicinanza, al grande dolore delle famiglie dei due operai vittime dell’incidente nel cantiere della ricostruzione di San Pio delle Camere.

Il Cardinale e il Clero tutto, abbracciano, in particolare, don Ciprian Petrisor, Parroco di Prata D’Ansidonia, il cui giovane cognato, Cristian Susanu, è rimasto vittima nel crollo di S. Pio”.

Crollo San Pio delle Camere: il cordoglio dell’onorevole Stefania Pezzopane

“Una tragedia terribile, una tragedia nella ricostruzione, dolorosissima. Una notizia devastante, sono vicina alle famiglie degli operai deceduti. Morti due abili muratori di uno dei nostri tanti cantieri. Ricordiamoci sempre questi nomi: Cristian Susanu, nato in Romania, 42 anni, residente a Roio, e Dzevdet Uzeiri, macedone, 61 anni, residente a Castelnuovo, frazione di San Pio delle Camere. Venuti da lontano per trovare lavoro, dignità, pace. Precipitati nella grotta sottostante all’immobile su cui lavoravano. La ricostruzione non si può macchiare di sangue e non si può chiedere a nessuno di sacrificare la propria vita. In questi anni imprese, sindacati e lavoratori hanno tenuto testa, ed a fronte delle migliaia di cantieri aperti, si è garantito un importante livello di sicurezza, ma non bisogna assolutamente abbassare la guardia”. 

“È una notizia grave, terribile, da non sottovalutare, ancor più da noi che sulla ricostruzione abbiamo scommesso tanto e che mai e poi mai vorremmo che qualcuno sacrifichi la sua vita per la ricostruzione che deve essere sicura al 100%. Ricordiamoci sempre i nomi di questi due umili lavoratori. Un costo umano insopportabile. Sono sconvolta, non si può morire per il lavoro, non si può morire mentre si ricostruisce. Mentre attendiamo notizie più chiare sulla dinamica della vicenda, non possiamo che esprimere la vicinanza alle famiglie dei due lavoratori. I soccorritori accorsi hanno trovato una situazione drammatica, altri lavoratori si sono fortunatamente messi in salvo. Si stava demolendo un immobile per ricostruirlo, al di sotto c’era una grotta come spesso accade nei nostri borghi antichi del Gran Sasso. Quanto dolore e quanta rabbia. Chiedo alle autorità competenti che si faccia chiarezza per questo drammatico episodio. La ricostruzione deve proseguire nel massimo della sicurezza per i lavoratori. Alle famiglie, al Sindaco ed alla comunità di San Pio giungano le mie condoglianze. Questa tragedia lascia sconvolti, senza parole, c’è tanto dolore, ma bisogna anche reagire per garantire ai lavoratori la sicurezza sul posto di lavoro”.

Così Stefania Pezzopane, deputata Dem, responsabile Dipartimento Nazionale Aree terremotate

Crollo San Pio delle Camere: il cordoglio della Lega

“La tragedia di San Pio delle Camere colpisce e addolora profondamente tutta la comunità. Il nostro pensiero va alle famiglie degli operai scomparsi”.

Lo dicono Andrea Crippa e Luigi D’Eramo, rispettivamente vice segretario nazionale e coordinatore abruzzese della Lega.

“Nessuno dovrebbe mai morire mentre lavora – dicono Crippa e D’Eramo -: il loro sacrificio colpisce ancora di più perché fatto in nome di una rinascita che, purtroppo, in alcune zone del territorio è ancora pesantemente in ritardo. Siamo addolorati anche perché fino a questo momento si era riusciti, con merito e sforzi importanti, a evitare incidenti sul lavoro nell’ambito della ricostruzione”.

Anche in nome dei due operai caduti la Lega si batterà, come sempre ha fatto in questi lunghi anni, per una ricostruzione veloce e sicura, affinché le comunità possano finalmente riappropriarsi dei loro territori, della loro vita”.

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