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Abruzzo, vaccini Covid: over 80 sotto la media nazionale, avanti sul personale scolastico

15 marzo 2021 | 07:24
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Abruzzo, vaccini Covid: over 80 sotto la media nazionale, avanti sul personale scolastico

Abruzzo, dati e somministrazioni per singola categoria: il confronto con le altre regioni. L’Abruzzo si è concentrato soprattutto sul personale sanitario. Somministrazioni a over 80 lievemente al di sotto della media nazionale

Abruzzo, l’approfondimento del Capoluogo sull’andamento della campagna di vaccini contro il Covid 19. L’analisi per categoria e il confronto con le altre regioni. “È evidente come si registri un discreto incremento nelle somministrazioni delle vaccinazioni rispetto alla prima fase, ma non è ancora abbastanza”, ci spiega Riccardo Persio, esperto aquilano, ascoltato dalla nostra redazione.

grafico 1

Questo il grafico elaborato da Persio, sulla base dei dati ufficiali della campagna di vaccinazione.

In Abruzzo, infatti, sono 144.239 le dosi somministrate (dati aggiornati a domenica 14 marzo): per arrivare all’immunità di gregge bisognerà coprire 1milione e 900mila dosi (il 70% della popolazione totale). Ci sono da somministrare ancora 1milione e 667mila vaccini circa. “Se li somministrassimo con il ritmo attuale avremmo davanti ancora 360 giorni di campagna vaccinale“. Cioè quasi un anno. Troppo, in considerazione della situazione Covid e del dilagare delle varianti.

Vaccini Covid Abruzzo, poche dosi ma usate bene: dati e previsioni

4633 è la media giornaliera dei vaccini Covid registrata nell’ultima settimana di somministrazioni in Abruzzo. “Di media si sta viaggiando intorno ai 4700 vaccini al giorno”, ci spiega il dottorando Persio.

L’andamento segue quella che è stata la situazione relativa alla disponibilità di dosi di vaccino. Guardando il grafico, infatti, “si nota come dal 20 gennaio in poi si registri un down: la curva si abbassa a causa della diminuzione della disponibilità delle dosi“. Ora che le consegne sono sostenute la curva è visibilmente cresciuta, nonostante in questi ultimi giorni sembrerebbe esserci stata una lieve frenata.

grafico 2

Abruzzo, questo secondo grafico mostra l’esatta distribuzione delle dosi di vaccino Covid 19 per singola categoria in regione. Quindi come sono stati utilizzati i 144mila vaccini finora somministrati.

Vaccini Covid, più prime dosi che richiami: la strategia dell’Abruzzo

“L’unico dato sul quale possiamo avere precisamente il numero delle persone vaccinabili è quello degli over 80 in Abruzzo, perché è disponibile un dato statistico dell’Istat. Riguardo, invece, a personale scolastico, ospiti delle Rsa, personale sanitario e forze dell’ordine non c’è un numero preciso che permetta di quantificare esattamente le categorie”.

Relativamente agli over 80 sappiamo che la vaccinazione è partita dopo il completamento della categoria degli operatori sanitari. Come procede l’Abruzzo rispetto all’Italia?

L’Abruzzo, in questo momento, ha somministrato il vaccino al 34,3% degli over 80. Sono cioè 35626 dle dosi eseguite, come si può vedere dal grafico. Ovviamente ci sono differenze, anche rilevanti, tra le diverse aziende sanitarie regionali. Rispetto all’Italia l’Abruzzo ha una media lievemente inferiore: la media nazionale è del 35,2%. Se volessimo fare un paragone, l’Abruzzo sta molto avanti rispetto a una regione come la Lombardia, mentre molto indietro rispetto a una regione vicina come il Lazio“, spiega ancora Persio.

grafico 3

Il terzo grafico propone le regioni in ordine alfabetico e mostrasu 100 dosi di vaccino somministrate quante sono state destinata a ciascuna categoria.

Nel caso dell’Abruzzo, abbiamo approssimativamente 40 dosi al personale sanitario, 12 dosi al non sanitario, 5 alle Rsa, 24 agli over 80, 4 alle forze armate e 15 al personale scolastico. “È evidente lo stato della campagna di vaccinazione in ciascuna regione. L’Abruzzo  ha somministrato molte dosi al personale scolastico – è tra le prime regioni in Italia per la distribuzione a questa categoria – ed è avanti anche nella vaccinazione delle forze dell’ordine. Basti guardare la differenza con il Piemonte, che non ha ancora iniziato a vaccinare le forze armate. Quindi la regione si è concentrata soprattutto su queste due categorie“. C’è, poi, un altro fattore che può essere letto positivamente: una bassa percentuale delle dosi è andata al personale non sanitario (quindi amministrativi e altre categorie ‘non classificabili’). Dosi che correvano il rischio di finire sprecate. Ciò vuol dire, allora, che l’Abruzzo spreca meno rispetto a molte altre regioni.

Stupisce, però, che Bolzano – territorio che ha ricevuto più vaccini pro capite – abbia vaccinato meno di tutti il personale sanitario. Le dosi distribuite a personale sanitario e non sanitario quasi coincidono. Con lo stesso numero di dosi disponibili la strategia dell’Abruzzo avrebbe potuto far registrare numeri ancora migliori, ma ricordiamo che la regione è tra i territori che hanno visto l’assegnazione di meno vaccini, proprio riguardo alla categoria del personale sanitario.

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