La tragedia

Crollo San Pio delle Camere, indagato il titolare della ditta

Crollo San Pio delle Camere, iscrizione tecnica nel registro degli indagati per il titolare della ditta edile. Le indagini entrano nel vivo.

Crollo San Pio delle Camere, iscrizione tecnica nel registro degli indagati per il titolare della ditta edile per cui lavoravano i due operai morti nel crollo.

Procura già al lavoro per la tragedia avvenuta a San Pio delle Camere, dove due operai, il 41enne romeno Cristian Susanu e il 61enne macedone Dzevdet Uzeiri, sono stati travolti e uccisi dal crollo di un edificio diroccato. In attesa delle autopsie che dovrebbero svolgersi nella giornata di domani, infatti, il titolare della ditta aquilana Habita Aloisio Marcello srl è stato iscritto nel registro degli indagati. Si tratta della prima iscrizione tecnica necessaria alle attività investigative. L’ipotesi di reato è quella di duplice omicidio colposo.

Come spiega Il Messagero, in questa prima fase agli investigatori analizzeranno le fotografie scattate nell’immediatezza dei fatti dai vigili del fuoco e verificheranno il progetto di ristrutturazione dell’aggregato che a quanto pare era oggetto anche di lavori di demolizione. Saranno anche ascoltati i tre operai scampati alla tragedia e altre persone informate dei fatti.

Crollo San Pio delle Camere, la ricostruzione della tragedia.

I due operai erano impegnati nel risanamento di un vecchio edificio nel centro storico del piccolo borgo, gravemente lesionato dal sisma del 2009. Improvvisamente, il solaio, un muro perimetrale e parte del tetto, sono crollati per cause ancora da accertare. Secondo una prima ricostruzione, gli operai stavano mettendo in sicurezza l’edificio. Il crollo sarebbe avvenuto mentre era in corso la demolizione di una porzione che non prevedeva l’utilizzo di gru. Come hanno riferito diversi testimoni, gli operai stavano effettuando una gettata in cemento per mettere in protezione l’edificio, quando all’improvviso è venuto giù tutto. Si ipotizza che Susanu e Uzeiri siano stati trascinati nella parte più bassa dove si trova una sorta di grotta.

Difficile, quindi, i soccorsi dei Vigili del Fuoco: hanno lavorato sotto le macerie per ore in un ambiente stretto e angusto, con il rischio di crolli del resto di fabbricato ormai pericolosamente instabile. Il dispositivo di soccorso dei Vigili del Fuoco, formato da oltre quaranta uomini pervenuti dalla sede centrale di L’Aquila e dalle sedi di Sulmona, Popoli, Chieti, è tempestivamente intervenuto con i nuclei speciali dei GOS (Gruppi Operativi Speciali Movimento Terra) e USAR (Urban Search And Rescue), questi ultimi giunti dalla regione Lazio, personale formato per il soccorso in macerie. Le operazioni sono terminate con la messa in sicurezza dell’intera area.

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