Crollo San Pio delle Camere, si allunga la lista degli indagati

Crollo San Pio delle Camere, oltre al titolare dell’impresa ci sono altri indagati per la morte dei due operai in un cantiere della ricostruzione.
Per il crollo di San Pio delle Camere proseguono le indagini per appurare cosa è accaduto sabato 13 marzo quando, Dzevdet Uzeiri e Cristian Susanu, operai dell’impresa edile Habita srl, sono rimasti schiacciati dal crollo di un’abitazione lesionata dal sisma, dove stavano lavorando.
Oltre a Marcello Aloisio, titolare della ditta aquilana Habita srl, già iscritto nel registro degli indagati, ci sono anche il presidente del Consorzio di ricostruzione dell’aggregato di case, Giuseppe Silvestri, il responsabile della sicurezza, Andrea Amico e il direttore dei lavori, Alessandro Barocci.
Il titolare dell’impresa è molto noto e stimato in tutta la zona.
La documentazione relativa all’incidente è stata acquisita dai carabinieri e ispettori dell’Asl, le indagini si stanno concentrando sul piano per la sicurezza.
Le ipotesi di reato per gli indagati è duplice omicidio colposo, come indicato nell’inchiesta aperta dal pm Simonetta Ciccarelli,
Si aspettano anche riscontri e risposte dalle autopsie, affidate all’anatomopatologo Giuseppe Calvisi.
Crollo San Pio delle Camere, prima ricostruzione della tragedia
Secondo una prima ricostruzione del crollo, aiutata anche dalle testimonianze degli altri 3 operai impegnati nel cantiere c he sono miracolosamente riusciti a fuggire, Cristian e Dzevdet erano da poco al lavoro all’interno dell’abitazione inagibile dal sisma del 2009.
Stavano preparando una gettata di cemento quando l’edificio è crollato travolgendoli. Uno dei sopravvissuti si è salvato lanciandosi in un cunicolo allarmato da strane vibrazioni percepite dal pavimento.
Tra le cause del crollo quindi, si ipotizza un cedimento conseguente ai movimenti di una ruspa, ma non ci sono ancora riscontri effettivi.
Come riporta Il Centro, i due operai, travolti dalle macerie, sono precipitati per oltre 5 metri finendo sotto il pavimento che nascondeva una grotta.
Dopo l’autopsia, i corpi saranno restituiti ai parenti per la sepoltura.