Peppe Colaneri e la sua “La Luna store” tornano sul Corso Stretto

Peppe Colaneri torna sul Corso Stretto con il negozio “La Luna store”: dopo 7 traslochi post sisma, un altro di quei punti di riferimento del centro storico che torna al suo posto. L’apertura oggi pomeriggio alle 16.
Peppe Colaneri è l’anima e il volto del negozio “La Luna store”. Un luogo quasi “iconico” per gli aquilani dove, dalla cartoleria all’oggettistica, si può trovare di tutto: in tempo di pandemia, anche le mascherine personalizzate.

Peppe Colaneri è un pioniere del commercio aquilano che ha fatto del garbo e del sorriso la sua arma vincente. Come tutti i suoi colleghi, dopo il terremoto si è rimboccato le maniche e ha cercato di riaprire prima possibile. Dopo il terremoto del 6 aprile, ha vissuto tutte le difficoltà legate agli eventi sismici del 2016 e del 2017.
Lo spopolamento del centro storico, i traslochi e infine la mazzata per il commercio data dalla crisi conseguente alla pandemia, alle chiusure e a tutte le restrizioni.
Per Peppe Colaneri sono stati 12 anni caratterizzati principalmente dai traslochi.
Una prima delocalizzazione, nell’immediato post sisma su via Strinella, poi è finito a Sassa, dentro Le Vele center, poi ancora nella sede originaria con l’agibilità parziale, un altro spostamento in Piazza Duomo e infine alla Galleria Irti, prima di tornare adesso sul Corso Stretto.
L’apertura del negozio ci sarà mercoledì 24 marzo, “Purtroppo senza fare feste, dal momento che la pandemia obbliga ad avere delle cautele. Il momento è difficile, ma l’importante è esserci“, dice al Capoluogo Peppe, con il suo solito ottimismo ed entusiasmo.
“Il commercio sta vivendo un periodo davvero nero. Noi commercianti aquilani stavamo cominciando a vedere la luce solo adesso dopo tutte le difficoltà legate al terremoto e la pandemia ha dato quella mazzata di cui non avevamo proprio bisogno“.
“Siamo aquilani e di default abbiamo la tempra per affrontare qualunque tipo di situazione. Purtroppo, per quanto riguarda i problemi conseguenti alla pandemia, non possiamo farci nulla. L’unica cosa possibile è stringere i denti e cercare di andare avanti, partendo proprio dal cuore storico della nostra città, anima del tessuto sociale e urbano”.
“Io ci sono e vi aspetto: anche solo per un caffè, una chiacchiera e un sorriso, seppur nascosto ancora dalle mascherine!”.