Paolo De Castro, le nuove sfide per l’agricoltura

22 marzo 2021 | 09:39
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Paolo De Castro, le nuove sfide per l’agricoltura

Covid 19 e agricoltura, la sfida delle nuove tecnologie e il ruolo dell’Unione Europea. Intervista a tutto tondo all’europarlamentare Paolo De Castro.

Al microfono del Capoluogo.it il deputato europeo, Paolo De Castro, Primo Vice-Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale, risponde sulle nuove sfide dell’agricoltura nell’era Covid 19 e post Covid. Le attività iniziative messe in campo dall’Unione europea e le misure per il settore.

Covid 19 e agricoltura, come può l’Unione europea sostenere il comparto in questo momento in cui sono crollate le forniture a ristoranti e locali?
“L’Unione europea, fin dall’inizio conclamato della pandemia da Covid-19, si è attivata per garantire la sicurezza sanitaria dei cittadini e sostenere le imprese agroalimentari – che hanno continuato ad assicurare le forniture di cibo – con strumenti e risorse finanziarie senza precedenti. In questo momento ristoranti e locali sono sottoposti ancora a un forte stress economico e sociale, ma con un orizzonte di risoluzione che vogliamo pensare di breve-media durata, contestuale a una curva dell’epidemia in discesa e a una campagna di vaccinazione sempre più estesa. In questo drammatico contesto generale che stiamo vivendo, l’agricoltura si è confermata comunque come il primo settore manifatturiero in Europa. Un motore dell’economia reale che non si ferma mai”.

Sospensione dazi Usa, come è stato raggiunto l’obiettivo? Quale l’impatto sull’economia italiana?
“Un primo importante obiettivo è stato raggiunto con l’insediamento della nuova amministrazione americana guidata dal presidente Joe Biden, che dal gennaio scorso si è subito attivata per ripristinare il dialogo con la diplomazia Ue e riattivare buone relazioni commerciali, nell’interesse comune, superando l’annosa disputa Airbus-Boeing. A seguito di una mia richiesta fatta propria dalla commissione Agri del Parlamento europeo, con la quale avevamo proposto una moratoria dei dazi di sei mesi, gli Stati Uniti hanno deciso e formalizzato una sospensione di quelle tariffe aggiuntive sulle merci di quattro mesi. Una spada di Damocle, ricordo, che solo per le nostre eccellenze agroalimentari ha comportato perdite economiche per oltre 500 milioni di euro e sulla quale ora negozieremo con l’obiettivo di eliminare i dazi in via definitiva”.

Agricoltura e futuro, la sfida delle nuove tecnologie: come conciliare tradizione e qualità con i nuovi metodi produttivi? Come supportare gli agricoltori in questo delicato passaggio?
“Il futuro dell’agricoltura è già tangibile con le nuove biotecnologie. Ma nella prospettiva di una nuova Politica agricola comune, più sostenibile sul piano ambientale, economico e sociale per rispondere al New Green Deal europeo, dovremo aoffrire ai produttori strumenti alternativi, a partire proprio dalle cosiddette New Breeding Techniques, le nuove tecniche di miglioramento varietale che, a differenza dei tradizionali Ogm (Organismi geneticamente modificati), non intervengono sul Dna delle piante e delle colture inserendo tratti provenienti da altre specie, ma intervengono sul patrimonio della stessa specie accelerando i processi in modo naturale. Parliamo di tecniche finalizzate a ottenere varietà di piante più produttive, più resistenti a malattie e carenza d’acqua che favoriscono quindi un aumento delle rese a minori costi”.

“Dal Campo alla tavola”, cosa prevede il Patto Green con i consumatori?
“Le due strategie ‘Farm to Fork’ e ‘Biodiversity’ rappresentano la declinazione in ambito agricole e alimentare del New Green Deal lanciato dalla Commissione europea: due comunicazioni che per ora non hanno alcuna valenza giuridica, ma che individua obiettivi molto ambiziosi da raggiungere entro il 2030. Tra questi, il dimezzamento dell’impiego di fitofarmaci di sintesi chimica nei campi e di antibiotici negli allevamenti, una riduzione del 20% di fertilizzanti chimici e un aumento ad almeno il 25% del totale delle superfici coltivate con metodo biologico. Per noi si tratta di obiettivi ampiamente condivisibile, ma che devono essere supportati da una rigorosa analisi dell’impatto combinato di questi target. Senza contare che, per tutelare i redditi dei nostri agricoltori, bisognerà offrire loro valide alternative, a partire proprio dalle biotecnologie sostenibili cui accennavo prima”.

Europe’s beating cancer, il piano d’azione europeo inserisce in black list vino e carne. Questo non rischia di mandare un messaggio fuorviante e dannoso per i prodotti italiani di qualità?
“Il piano europeo di lotta contro il cancro, presentato a inizio febbraio dalla Commissione Ue, – spiega Paolo De Castro – ha subito messo in allarme produttori e associazioni di categoria, in particolare di carni rosse e vino, che temono interventi lesivi dei loro legittimi interessi. Però attenzione, la Commissione non ha mandato alcun messaggio fuorviante: ha semplicemente detto che intende riesaminare la politica di promozione Ue per i prodotti agroalimentari e vitivinicoli. Questo con l’obiettivo di favorire il passaggio a una dieta più basata sui vegetali, con meno carni rosse e trasformate, e di ridurre il consumo di alcolici. Entro la fine dell’anno dovrebbe arrivare una proposta legislativa, sulla quale dovremo lavorare per tutelare i nostri produttori e poter continuare a garantire sufficienti sbocchi di mercato alle eccellenze del Made in Italy”.

(Foto Ansa)

paolo de castro