Ricostruzione

Navelli, restaurato il Crocifisso della Chiesa di San Sebastiano

Navelli, recuperato il crocifisso della Chiesa di San Sebastiano durante i lavori per curare le ferite del terremoto. Domenica sarà riconsegnato alla popolazione.

NAVELLI – È stato recuperato durante i lavori per curare le ferite che il terremoto ha causato alla chiesa di San Sebastiano a Navelli e domenica alle 12:00 proprio nella chiesa parrocchiale, sarà riconsegnato alla popolazione.

Si tratta di un crocifisso in legno raffigurante la Passione di Cristo del XVII secolo; un’opera unica nel suo genere.
Su di essa troviamo infatti dipinti gli elementi della Passione di Cristo; la corona di spine, il velo della Veronica, il cuore sanguinante, le mani e i piedi chiodati, il cartiglio con l’acronimo di Gesù. Tutti questi elementi sono disposti all’interno della croce seguendo un ordine “anatomico” e riportando alla mente il corpo del Cristo morente senza però rappresentarlo effettivamente. Infine la parte bassa del braccio verticale della croce è adornato da una predella di forma arcuata su cui è dipinta la Vergine Addolorata. Il Crocifisso era quindi certamente utilizzato durante i Riti della Settimana Santa.

Il prezioso oggetto di arte sacra si trovava sotto i detriti in un sottotetto della chiesa ed è stato recuperato durante le operazioni di catalogazione delle opere mobili della Chiesa di San Sebastiano eseguite nell’anno 2016, sotto il coordinamento della Soprintendenza Unica per la città dell’Aquila e i Comuni del Cratere e con la supervisione funzionario storico d’arte, Dottoressa Caterina Dalia.

Nel 2018 il Comune di Navelli, di concerto con la Parrocchia di San Sebastiano, a seguito della richiesta del restauro di un’opera per tesi di laurea, ha definito la possibilità del recupero del manufatto.

“Ci apprestiamo a vivere con grande gioia questo momento”, ha detto il sindaco di Navelli, Paolo Federico, “che arriva proprio a ridosso delle festività legate alla Pasqua. L’opera, unica nel suo genere, non mancherà di colpire devoti e amanti dell’arte soprattutto dopo l’eccellente lavoro fatto dai tecnici e dagli esperti che lo hanno restaurato e riportato a nuova vita”.

L’intervento è stato eseguito dalla studentessa Ilaria Giovannone, laureanda nel corso di restauro dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, con la supervisione della restauratrice Berta Giacomantonio. I lavori si sono svolti con la Direzione del Dott. Gianluigi Simone quale funzionario storico d’arte dell’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi dell’Aquila, e condotti sotto l’Alta Sorveglianza della Dott.ssa Letizia Tasso, quale funzionario storico d’arte della competente Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della città dell’Aquila e dei Comuni del Cratere.

Gli interventi di restauro sono consistiti nelle operazioni di: trattamento biocida, risanamento della struttura lignea, consolidamento degli strati dipinti, pulitura delle superfici lignee non decorate (verso) e della decorazione pittorica (recto), stuccatura delle lacune, ritocco pittorico con selezione cromatica e verniciatura finale. Il restauro è stato totalmente donato senza alcun onere per il Comune di Navelli e per la Parrocchia di San Sebastiano.

leggi anche
Il giorno della memoria
Navelli, dal ghetto al salvataggio di una famiglia ebrea: un filo rosso lungo 500 anni
Attualita'
Navelli, il Lions Club dona un’ambulanza alla popolazione
Covid 19 e natale
Navelli, un video di Natale per promuovere le produzioni locali
Attualita'
Navelli, da un cantiere della ricostruzione spunta una mina anticarro
Aree interne in controtendenza
Navelli, la rivincita delle aree interne: boom di richieste per 6 immobili in vendita