Capitan Mutanda: ritirato libro dal commercio perchè razzista

30 marzo 2021 | 10:37
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Capitan Mutanda: ritirato libro dal commercio perchè razzista

Uno dei libri di Capitan Mutanda ritirato dal commercio negli Usa perchè “perpetua razzismo passivo nei confronti degli asiatici”.

Anche Capitan Mutanda, dopo Dumbo e Peter Pan, finisce quindi nella “cancel culture” che ha alimentato diverse polemiche sui social e così definita dai più scettici, che ne contestano le scelte “falsamente moraliste”.

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Il graphic novel di Capitan America incriminato è “The Adventures of Ook and Gluk” del 2010.

L’annuncio del ritiro dal commercio è stato fatto dopo che Billy Kim, un padre coreano-americano di due figli, ha lanciato una petizione su Change.org chiedendo che Scholastic si scusasse per gli stereotipi contenuti nel libro.

capitan mutanda

Dopo la decisione della casa editrice, Kim si è detto contento ma – ha aggiunto – “il danno è stato fatto. Ogni bambino che ha letto il libro è stato condizionato. E’ questo tipo di razzismo passivo che ha contribuito all’odio e al pregiudizio vissuti quotidianamente dagli americani asiatici“.

Scholastic ha detto di aver rimosso il libro dal sito web. Ha inoltre interrotto gli ordini e chiesto la restituzione di tutti i volumi. “Prenderemo provvedimenti per informare le scuole e le biblioteche che potrebbero avere ancora averlo“, ha affermato l’editore in una nota.

L’autore del libro di Capitan America, Dav Pilkey si è scusato dicendo che “contiene stereotipi razziali dannosi e non intenzionali” ed è “nocivo per i lettori asiatici”. La scelta arriva mentre negli Stati Uniti è in corso un’ondata di violenza nei confronti degli asioamericani.

Pilkey, in una dichiarazione su YouTube, ha detto inoltre di aver pianificato di donare il suo anticipo e tutte le royalty derivanti dalle vendite del libro a gruppi dedicati a fermare la violenza contro gli asiatici e a promuovere la diversità nei libri per bambini e nell’editoria. “Spero che voi, miei lettori, mi perdonerete e imparerete dal mio errore. Anche gli stereotipi passivi e non intenzionali sono dannosi per tutti – ha scritto -. Mi scuso e mi impegno a fare di meglio”.