Capitan Mutanda: ritirato libro dal commercio perchè razzista

Uno dei libri di Capitan Mutanda ritirato dal commercio negli Usa perchè “perpetua razzismo passivo nei confronti degli asiatici”.
Anche Capitan Mutanda, dopo Dumbo e Peter Pan, finisce quindi nella “cancel culture” che ha alimentato diverse polemiche sui social e così definita dai più scettici, che ne contestano le scelte “falsamente moraliste”.
Il graphic novel di Capitan America incriminato è “The Adventures of Ook and Gluk” del 2010.
L’annuncio del ritiro dal commercio è stato fatto dopo che Billy Kim, un padre coreano-americano di due figli, ha lanciato una petizione su Change.org chiedendo che Scholastic si scusasse per gli stereotipi contenuti nel libro.

Dopo la decisione della casa editrice, Kim si è detto contento ma – ha aggiunto – “il danno è stato fatto. Ogni bambino che ha letto il libro è stato condizionato. E’ questo tipo di razzismo passivo che ha contribuito all’odio e al pregiudizio vissuti quotidianamente dagli americani asiatici“.
Scholastic ha detto di aver rimosso il libro dal sito web. Ha inoltre interrotto gli ordini e chiesto la restituzione di tutti i volumi. “Prenderemo provvedimenti per informare le scuole e le biblioteche che potrebbero avere ancora averlo“, ha affermato l’editore in una nota.
L’autore del libro di Capitan America, Dav Pilkey si è scusato dicendo che “contiene stereotipi razziali dannosi e non intenzionali” ed è “nocivo per i lettori asiatici”. La scelta arriva mentre negli Stati Uniti è in corso un’ondata di violenza nei confronti degli asioamericani.
Pilkey, in una dichiarazione su YouTube, ha detto inoltre di aver pianificato di donare il suo anticipo e tutte le royalty derivanti dalle vendite del libro a gruppi dedicati a fermare la violenza contro gli asiatici e a promuovere la diversità nei libri per bambini e nell’editoria. “Spero che voi, miei lettori, mi perdonerete e imparerete dal mio errore. Anche gli stereotipi passivi e non intenzionali sono dannosi per tutti – ha scritto -. Mi scuso e mi impegno a fare di meglio”.