Ristoratori, protesta e disordini a Montecitorio: ferito un poliziotto

Tafferugli in piazza Montecitorio durante la protesta di commercianti e ristoratori per chiedere le riaperture. In molti senza mascherina.
Protesta di ristoratori e commercianti. Un poliziotto sarebbe rimasto ferito durante i disordini: la polizia ha effettuato una nuova carica quando i manifestanti hanno tentato di forzare il cordone delle forze dell’ordine. Secondo quanto si è appreso ci sarebbero dei manifestanti fermati.
Tra i manifestanti le bandiere blu di Italexit, il movimento del senatore ex M5S Gianluigi Paragone, e un uomo vestito come l’appartenente al movimento Q-Anon che fece irruzione al Congresso Usa a Washington.
In precedenza aveva preso la parola al microfono, tra gli altri, il deputato di Forza Italia Vittorio Sgarbi.Molti dei presenti non indossano la mascherina.
Ristoratori, la protesta si accende

“Siamo imprenditori, non delinquenti”. È quanto urlano ai megafoni in piazza Montecitorio i commercianti e ristoratori. Al grido “libertà”, decine di persone si sono avvicinate al cordone delle forze dell’ordine con le mani alzate, intonando cori e chiedendo di potersi avvicinare a Palazzo Chigi. In piazza si alternano momenti di tensione a slogan contro il Governo.
Anche tanti militanti di CasaPound in piazza Montecitorio a Roma si sono uniti alla protesta dei ristoratori di #ioapro.
C’è chi è arrivato a manifestare davanti a Montecitorio indossando lo stesso cappello dello sciamano Jake Angeli, noto per l’assalto al Campidoglio Usa, perché – dice – “bisogna far fare il giro del mondo a questa manifestazione, così come è successo negli States“. Ermes, 51 anni,è un ristoratore modenese che ha una figlia di 20 anni e che dice di essere “aperto da gennaio, perché da un anno non è cambiato nulla, nonostante tutte le chiusure“. E con il volto truccato con i colori della bandiera italiana aggiunge: “Siamo esasperati. Nessuno ci ha mai ascoltato. Mi sono dovuto vestire da pagliaccio per attirare l’attenzione. Spero che ora qualcuno si accorga di noi e ci ascolti. Ho dovuto pagare gli strozzini per pagare i dipendenti“.
“Ormai lavoro per un euro all’ora. Gli investimenti di una vita erano nel mio bar“. Lorena, 62 anni, è in lacrime e in ginocchio davanti al cordone della polizia alla manifestazione dei commercianti a Montecitorio e ad un certo punto uno degli agenti si accovaccia vicino a lei per consolarla ed aiutarla a rialzarsi. “Sono qui per me e per i miei figli. Noi siamo come voi – dice la donna agli agenti – Non siamo negazionisti vogliamo solo lavorare e poter riaprire“. Lorena, che ha “investito tutti i suoi soldi nel suo bar a Bologna aperto 15 anni fa” spiega che la sua è disperazione: “ero qui per una protesta che non perdesse il rispetto delle istituzioni, io ci credo ancora ma dovete ascoltarci“.
Foto di: Rainews