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Scuola Abruzzo, si torna in presenza dopo un mese

7 aprile 2021 | 07:07
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Scuola Abruzzo, si torna in presenza dopo un mese

Scuola: anche in Abruzzo si torna in presenza. Per i comuni e le zone rosse si applicherà la normativa nazionale.

Si torna a scuola: rientro sui banchi per sei alunni su dieci, pari a 5,3 milioni su poco più di otto milioni in totale.

Alla luce del nuovo Decreto Draghi, in vigore per il mese di aprile, i Comuni soggetti in Abruzzo alle misure più restrittive vedranno l’applicazione delle disposizioni da zona rossa.

Nei comuni in zona rossa, tornano in presenza le scuole fino alla prima media, il resto seguirà ancora la didattica a distanza. Al vaglio le misure per monitorare i contagi.

scuola covid

Parallelamente si studia un modo per monitorare la situazione epidemiologica nelle scuole: test a campione, ad esempio, per garantire un monitoraggio costante, rintracciare eventuali positivi, interrompere a catena del contagio e avere con certezza e rapidità il tracciamento dei casi.

Prima di Pasqua, a L’aquila, è stata avviata una campagna di test rapidi gratuita, già attivata  nei mesi scorsi dal Comune in maniera ripetuta e costante. In questa occasione, ha interessato alunni e personale scolastico delle scuole primarie e medie, in modo da garantire un rientro quanto più sicuro possibile.

Non solo a L’Aquila, screening per la scuola anche a Sulmona, come deciso dal sindaco Annamaria Casini.

Problemi al riscaldamento al Liceo linguistico Cotugno: slitta il rientro in classe

Rinviato il ritorno sui banchi per i ragazzi del Liceo Linguistico Cotugno che restano in dad fino al 16 aprile, a causa di problemi al riscaldamento.

Cotugno, il Linguistico ancora in dad: mancano i riscaldamenti

La riapertura della scuola è un argomento sul quale si dibatte da settimane: sono tanti i genitori che chiedevano il ritorno in presenza, soprattutto per gli studenti della terza media che quest’anno affronteranno i primi esami della loro vita.

Scuola in presenza: i problemi nell’Aquilano

Un rientro con delle criticità anche a livello locale: a San Gregorio ad esempio c’è stato il problema dei tamponi in ritardo.

Prima di Pasqua solo 6 bambini su 58 avevano ricevuto il risultato dei test eseguiti lunedì 29 marzo. Problemi anche nella Marsica, dove in queste ore sono aumentati di nuovo i contagi. Il bollettino di Pasqua ha fatto registrare oltre 50 casi ad Avezzano.

Ritorno sui banchi  per 5,6 milioni di studenti

In tutta Italia rientrano a scuola 5,6 milioni di alunni: quasi il 66% degli 8,5 milioni di alunni iscritti nelle scuole statali e paritarie: due su tre.

Tra loro sono 2,7 milioni gli alunni più piccoli della scuola dell’infanzia e del primo ciclo, ammessi a scuola dal DL 44, anche se si trovano in regioni classificate in zona rossa.

Per le stesse ragioni nelle regioni in zona rossa potranno accedere ai servizi per la prima infanzia (asili nido, 0-3 anni) anche 212 mila bambini. I dati li fornisce Tuttoscuola.

Nello specifico, saranno 5.568.708 gli alunni di scuole statali e paritarie che potranno seguire le lezioni in presenza su un totale di 8 milioni e 506mila. I dati comprendono anche i bambini e gli alunni da settimane esclusi dalle attività educative in presenza a scuola: torneranno in classe 832mila bambini di scuola dell’infanzia (3-6 anni), 1,5 milioni di alunni di scuola primaria e 342mila del primo anno di scuola secondaria di I grado.

Le regioni più interessate da questa riapertura in presenza sono la Lombardia con 785.910 (e 615.903 in DAD), il Lazio con 687.592 (e 133.737 in DAD), il Veneto con 573.694 (e 106.402 in DAD), la Campania con 484.731 (e 460.262 in DAD) e l’Emilia Romagna con 335.580 alunni (e 284.843 in DAD).

Con la quasi totalità degli alunni in presenza (82-83%) le Isole: la Sicilia con 614.891 e la Sardegna con 170.004.

Complessivamente vi saranno 5,6 milioni (65,5%) di alunni in presenza a scuola e 2,9 milioni (34,5%) in DAD, con la consueta alternanza del 50% per gli studenti delle superiori nelle regioni in cui è consentito.

Scuola in presenza: le Regioni non potranno decidere nuove chiusure

Il ritorno a scuola in presenza come priorità del momento, messa in chiaro dal premier Draghi, avrà l’effetto di riportare sui banchi milioni di alunni che fino a prima della pausa pasquale erano in didattica a distanza. Secondo quanto prevede il decreto, le Regioni non potranno emanare decisioni più restrittive in ambito scolastico decretando la chiusura dell’attività in presenza.

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