“Siamo disperati”, i lavoratori abruzzesi protestano a Roma

C’era anche il Comitato spontaneo lavoratori Abruzzo a protestare a Roma. “L’esasperazione sta prendendo il sopravvento”.

C’era anche l’Abruzzo a Roma: a rappresentare regione alla manifestazione indetta da “Io Apro”, erano presenti i referenti del Comitato Spontaneo Lavoratori Abruzzo, vestiti con maschera e scarponi da sci simbolo della montagna dimenticata.
“La partecipazione – dichiarano i referenti – è stata sentita e partecipata. Ci sono stati momenti di alta tensione a dimostrazione di come l’esasperazione nelle persone inizi a prendere il sopravvento. Gli animi si sono calmati quando una delegazione è stata accolta dal Governo”.
Il Comitato Spontaneo lavoratori Abruzzo ha già manifestato anche a L’Aquila, pacificamente, davanti la sede dell’Emiciclo.

Il Comitato spontaneo lavoratori Abruzzo si è ovviamente dissociato da alcuni atteggiamenti che hanno causato momenti di tensione durante la manifestazione a Roma.
“Come comitato lavoratori ci siamo messi a disposizione per appoggiare tutte le grida di protesta, ma siamo coscienti che il virus circola e le regole vanno rispettate, e a Roma on è stato proprio così”.
“Ricordiamo la prossima tappa Romana fissata per l’8 Aprile dalle 10.00 alle 13.00 presso piazza del popolo che ci vede in collaborazione con Autonomi e P.I e la Valle D’Aosta. Abbiamo scritto come impegno una lettera di intenti per compattare il comparto Montano d’Italia. Vi aspettiamo numerosi!”.

Lavoratori a Roma: scontri tra ristoratori e polizia, diversi fermati e due agenti feriti
La manifestazione di Roma è degenerata con momenti di tensione: due agenti feriti e 7 manifestanti fermati, in piazza c’era anche CasaPound.
Le proteste dei lavoratori hanno toccato tutto il Paese: anche a Milano e Napoli. Nel capoluogo lombardo, gli ambulanti hanno bloccato il traffico nei pressi della stazione centrale; a Caserta i manifestanti hanno bloccato l’autostrada A1.
In piazza, a Roma, non c’erano solo ristoratori, lavoratori del settore turismo o esercenti che gridavano “vogliamo solo lavorare, non chiediamo altro”.

Tra chi ha protestato c’erano anche diversi esponenti di CasaPound, dell’estrema destra e negazionisti del Covid. C’erano anche le bandiere di Italexit, il movimento del senatore ex M5S Gianluigi Paragone, e un uomo vestito come “lo sciamano” appartenente al movimento Q-Anon che fece irruzione al Congresso Usa a Washington.
L’uomo mascherato come il Jake Angeli “made in Italy” è Hermes Ferrari, ristoratore modenese in trasferta a Roma, 51enne e padre di una figlia di 20 anni.
La sua attività l’aveva riaperta dal 15 gennaio. “Siamo esasperati. Nessuno ci ha mai ascoltato. Spero che ora qualcuno si accorga di noi e ci ascolti”.

“Buffoni” e “libertà” le urla partite dalla piazza, dove i manifestanti hanno sfondato le transenne, venendo respinti dalle forze dell’ordine.
Si è arrivati più volte allo scontro, anche con lancio di fumogeni e altri oggetti all’indirizzo degli agenti.