L'intervista

Marino Serpetti candidato presidente Ance L’Aquila: la Ricostruzione alle imprese locali

Marino Serpetti, candidato alla presidenza Ance L'Aquila. "Sogno un'Ance libera da vincoli e di tutti, che coinvolga le imprese locali dell'intera provincia".

Ance L’Aquila, una candidatura a sorpresa, ma che ha portato subito nuovo entusiasmo tra le fila dei costruttori. Marino Serpetti lancia il suo progetto per la guida dell’associazione dei Costruttori Edili del cantiere più grande d’Europa:: “Voglio un’Ance libera e di tutti: le imprese locali devono essere protagoniste della ricostruzione”.

Marino Serpetti candidato nella corsa a due con Eliseo Iannini, per la carica di nuovo Presidente dell’Ance L’Aquila. Si è riaperta inaspettatamente una partita che sembrava già chiusa a tavolino, con la benedizione dei big aquilani ad Eliseo Iannini.

Lunedì 12 aprile la presentazione delle autocandidature ha riservato la grande sorpresa. Ci sarà ancora tempo per presentare eventuali ulteriori candidature, ma solo se accompagnate dal consenso del 20% degli associati a sostegno del candidato in questione.  A giugno si eleggerà il nuovo numero uno dell’associazione dei Costruttori per la provincia dell’Aquila, dopo gli anni di presidenza targati Adolfo Cicchetti.

 

Ance L’Aquila, Eliseo Iannini e Marino Serpetti in corsa per la presidenza

Il 61enne imprenditore aquilano Marino Serpetti è proprietario della Todima S.r.l.

È una candidatura di rottura quella di Marino Serpetti, rispetto a quella presentata da Eliseo Iannini?

No. Il terremoto ha già inferto troppe ferite al nostro territorio. Per questo, non è bene che ci siano divisioni, soprattutto all’interno della nostra associazione di categoria. Non vorrei parlare di rottura, ma di chiari obiettivi e di programmi già definiti. Sono animato da una volontà ben precisa: vorrei portare un’impronta diversa all’Ance, sulla strada di un pieno coinvolgimento delle imprese locali nel processo di ricostruzione“.

Più che rottura, quindi, un cambio di passo, soprattutto rispetto all’attività che, negli anni precedenti, ha caratterizzato l’operato Ance L’Aquila.

Marino Serpetti è iscritto all’Ance dal 1985. Come nasce la sua candidatura e che Ance prevede il suo progetto?

“La mia candidatura nasce da un’appartenenza trentennale all’associazione nazionale dei costruttori edili. Fin dalla mia prima iscrizione, seguo e osservo, in religioso silenzio, tutte le norme previste dall’Ance. Mi sono occupato, in passato – sotto la presidenza Frezza – del settore della Cassa Edile, poi non ho più avuto parti attive. Il mio impegno si è concentrato sulla mia azienda, all’interno della quale ho sempre cercato di dare spazio ai giovani, basti pensare che tra le 100 persone addette, tra indotto e dipendenti ordinari, il 60% è costituito da ragazzi che hanno dai 30 ai 40 anni. Nel tempo, mi sono in parte disaffezionato alla vita associativa per tutta una serie di diversità di vedute. Credo che un’associazione nazionale di costruttori abbia il compito di restituire centralità alle sue ditte associate, le imprese della provincia: coinvolgendole nella filiera della ricostruzione. Sogno un’Ance libera, questo sarà il mio slogan, non me ne vogliano i predecessori. Libera da pregiudizi, da vincoli e fatta non di progetti di grandiosità, ma di azioni vere, concrete: frutto di una politica che tenga i piedi ben saldi a terra, lavorando con i fatti e con obiettivi a portata di mano.

L’Aquila e la sua ricostruzione, 12 anni dopo: il viaggio

Avezzano e Sulmona sembrano le grandi escluse della ricostruzione. Come si può invertire la rotta?

“Mi attiverò fin da subito, qualora dovessi diventare Presidente Ance L’Aquila, per stabilire dialogo e coinvolgimento di tutti quei paesi rimasti all’angolo rispetto al processo di ricostruzione: ad incominciare dai territori dell’Alto Aterno, della Valle Subequana, così come dalla zona di Avezzano e di Sulmona. Queste realtà locali sono state in parte escluse dall’opera di ricostruzione partecipata per vari motivi. Un po’ perché non si sono unite in Consorzio, un po’ perché, forse, c’è stata qualche volontà da parte di alcuni di non coinvolgerli. Il mio progetto, invece, prevede di riportare al centro tutti coloro che hanno vissuto il terremoto e le sue drammatiche conseguenze: queste imprese hanno subito le pene del sisma e ora hanno diritto di prendersi i loro spazi nell’attività di ricostruzione. È questo il grande vulnus che, ritengo, non si è stati in grado di risolvere in questi anni”.

Una candidatura, quella di Serpetti, che è riuscita già a catalizzare attenzioni e grandi nomi intorno a una discesa in campo inaspettata. 

“I nomi saranno fatti quando presenterò pubblicamente i dettagli del mio programma – precisa Serpetti alla nostra redazione – ma ci sono amici e colleghi che non hanno esitato ad assicurarmi il proprio sostegno. Loro condividono le mie idee. Si tratta di nomi di rilievo che riguardano sia l’area propriamente aquilana, che la Marsica e la Valle Peligna. Con loro l’ambizione è quella di cooperare e lavorare in sinergia sull’intero territorio provinciale. Le imprese della nostra provincia, del resto, conoscono perfettamente il territorio, poggiano su risorse e manodopera locali e permetterebbero di fornire un incremento concreto all’economia del posto. Costituiscono le migliori maestranze per la rinascita di una grande area, qual è la nostra. Sono imprese perfettamente competenti: non servono grandi società o colossi. Il passato ci ha mostrato come i grandi gruppi arrivati a L’Aquila abbiano fatto presto ad abbandonare cantieri e intere famiglie, senza restituire gli aggregati. Ed oggi siamo noi, con le nostre imprese, a ricucire gli strappi, con tutte le problematiche connesse”.

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