Giovanna Boda tenta il suicidio: era indagata per corruzione

Giovanna Boda: ex dirigente dell’Ufficio scolastico regionale abruzzese ha tentato il suicidio a Roma dopo essere stata indagata per corruzione.
Giovanna Boda, capo del dipartimento per le Risorse umane, finanziarie e strumentali del ministero dell’Istruzione, ex direttrice dell’Ufficio scolastico regionale per l’Abruzzo, è ricoverata in gravissime condizioni al Policlinico Gemelli dopo essersi lanciata dal secondo piano di un palazzo in piazza della Libertà a Roma.
Ha riportato fratture multiple alla colonna vertebrale e al bacino, alle gambe e alle costole ed è stata sottoposta a un intervento. L’operazione, durata tre ore, non ha sciolto la prognosi riservata.
La dirigente è al centro di un’indagine per corruzione, in concorso con altre persone, nell’ambito di un’inchiesta della procura di Roma su presunte tangenti per affidamenti di appalti da parte del ministero.
Pochi giorni fa la perquisizione: gli uomini della Finanza avevano passato al setaccio la sua abitazione romana, l’ufficio di viale Trastevere e una soffitta nella disponibilità della donna.
“Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi – si legge in una nota – è profondamente addolorato ed esprime tutta la vicinanza, sua e del ministero, alla dottoressa Giovanna Boda e alla sua famiglia”.
I collaboratori dell’alto dirigente appaiono sorpresi dalle accuse e la descrivono come una persona onesta, generosa e appassionata, sempre vicina agli ultimi della scuola.
Come riporta Il Centro, anche in Abruzzo aveva lasciato il segno. Nel 2011 è stata nominata direttrice dell’Ufficio scolastico regionale per l’Abruzzo, dove aveva già operato a seguito del terremoto del 2009 per la ripresa dell’attività didattica nella zona del cratere sismico, incarico che ha ricoperto fino al 2012, quando ha ricevuto l’incarico di direttrice generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione.
Il presunto corruttore è indicato in Federico Bianchi di Castelbianco, 69 anni, psicoterapeuta romano, editore dell’agenzia Dire, presidente dell’Ido, l’Istituto di ortofonologia.
Il decreto consegnato dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria sostiene che la dirigente pubblica aveva ricevuto indebitamente “per l’esercizio delle sue funzioni somme di denaro e utilità per sé o per terzi per complessivi 679.776,65 euro”.
Regali e benefit, era l’accusa, elargiti o promessi. Secondo gli investigatori, coordinati dal pm Carlo Villani, la donna avrebbe avuto in uso anche la carta di credito dell’imprenditore, conosciuto da vent’anni. E l’avrebbe utilizzata.
Che cosa avrebbe guadagnato, lo psicoterapeuta Bianchi, da questo rapporto con una funzionaria dell’Istruzione? L’uomo, secondo l’accusa, avrebbe ottenuto almeno due affidamenti, ciascuno di 39.950 euro, da parte del ministero dell’Istruzione con decreti a firma della stessa dirigente.